Personale qualificato per il turismo, la soluzione di Euphemia

La mancanza di personale qualificato nel turismo è legata all’esiguità delle retribuzioni e ai tempi di lavoro spesso dilatati oltre misura. Lo dicono le ultime analisi e su questo tema in parte concorda Ezio Barroero, presidente Lab Travel.

“I margini esigui del settore – dice Barroero – spesso non permettono di garantire retribuzioni interessanti ai dipendenti e, soprattutto, generano imprese sottodimensionate che comportano turni stressanti e orari dilatati. Una prospettiva del genere scoraggia i professionisti del settore, che vanno così alla ricerca di altri lavori depauperando il nostro, e allontana anche i giovani, che sono la categoria in assoluto più sensibile al tema della qualità della vita lavorativa”.

Barroero, che con Michele Zucchi ha fondato la rete dei consulenti di viaggi Euphemia, propone una soluzione, quella messa in campo con i Personal Voyager.

“Se vogliamo tutelare questa professione e questo valore, occorre impostare il lavoro secondo nuovi criteri, che possano offrire prospettive di crescita concrete e possibilità di realizzazione professionale e personale. Inutile a mio avviso invocare leggi: sono le imprese che devono cambiare paradigma ed esistono già esempi positivi. Penso al modello svedese, nel quale la qualità della vita professionale diventa il cardine intorno a cui ruota l’organizzazione aziendale: non esiste del resto un’impresa di successo senza dipendenti e collaboratori motivati. Ciò significa, da un lato, una remunerazione più allineata alla difficoltà e alle responsabilità del lavoro, dall’altro un migliore equilibrio tra attività lavorativa e vita privata – spiega -. Sul mercato esistono già formule simili, che hanno in comune la flessibilità organizzativa del tempo e del lavoro. In Euphemia, a questo si aggiunge l’assenza di costi fissi, la totale libertà di lavorare quando e dove si vuole, di costruire i viaggi dei clienti senza interferenze con ottime prospettive di guadagno”.

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