Non alzate lo steccato

Ennesima puntata e solito finale senza sorprese. Il confronto tra Governo e compagnie aeree si chiude sempre con un nulla di fatto.

Da una parte il ministro del Made in Italy Adolfo Urso che chiede “tariffe ragionevoli per il consumatore” e dall’altro i vettori capitanati da Ryanair che battono il tasto sulle tasse. Anche ieri il direttore commerciale di Ryan Jason McGuinness ha infatti ribadito che “per avere tariffe basse bisogna ridurre i costi per i vettori. L’Italia non è competitiva e l’algoritmo resta una cosa senza senso. Piuttosto bisogna abolire l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco”.

E questo per dimostrare che si rischia di impantanarsi in una trattativa senza fine. Alzare lo steccato non serve e la politica deve capire che Ryanair ha in mano una fetta decisiva del traffico nazionale. Anni di disattenzioni hanno portato il vettore low cost a dominare su alcune direttrici e ora il confronto duro non ha senso.

O’Leary e soci rispondono sempre con un’alzata di spalle e se non contenti chiudono rotte e spostano gli aerei in altre parti d’Europa. Sbagliato? Una risposta arrogante? Assolutamente sì, ma ci siamo accorti troppo tardi che il trasporto aereo era finito fuori dai nostri confini.

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