La promessa di Turicchi: “Alitalia tornerà in vita”

Poche parole, giusto un accenno, ma subito si riaccende la lampadina. Il marchio Alitalia non c’è da oltre due anni, ma resta nel cassetto degli uffici di Ita Airways, che l’avevano comprato per una cifra irrisoria, da una parte per evitare che finisse in altre mani, dall’altra perché “non si sa mai”. Tradotto: se il brand Ita non dovesse funzionare, ci sarebbe il piano B bello pronto: riportare in vita quel marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, con una storia importante e, magari, un nuovo futuro.

La scintilla è di nuovo scoccata ieri quando il presidente Antonino Turicchi e il direttore generale Andrea Benassi hanno lanciato la palla: “Alitalia tornerà”. E magari, si legge sull'edizione odierna di La Stampa, lo farà portando al suo interno Ita Airways e, chi lo sa, anche Air Dolomiti se nei piani di Lufthansa dopo l’acquisizione c’è davvero l’intenzione di creare un soggetto forte sulla Penisola all’interno del Gruppo, una volta ottenuto il via libera dalla Commissione europea all’acquisizione del 41 per cento del vettore nazionale.

I numeri
I due manager hanno voluto incontrare la stampa prima di tutto per fare chiarezza sui conti di Ita dopo le varie illazioni delle scorse settimane. E la buona notizia ribadita più volte è che Ita non brucia più cassa, tanto che a fine 2023 poteva contare ancora su 450 milioni di euro. Non solo: secondo Turicchi finalmente si iniziano a vedere sprazzi di utili, operativi a livello generale, ma soprattutto netti per quanto riguarda il comparto lungo raggio. Che non a caso sarà il protagonista della programmazione estiva.

Anche sul fronte dei ricavi, ha poi aggiunto il presidente, la progressione continua e la compagnia è arrivata a 2,4 miliardi di euro, con l’obiettivo di aggiungerne ancora uno nel 2024. Insomma, un quadro ben lontano dal passato. Anche se ora serve quel cambio di passo non indifferente dell’ingresso in un grosso gruppo che dia le garanzie di stabilità in qualsiasi condizione. “Speriamo entro giugno”, dice Turicchi. Garantendo però: “Nel frattempo non rischiamo”.

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