Iata, Walsh ottimista sul futuro del settore: "Abbiamo gli strumenti per vincere le prossime sfide"

Durante il Changi Aviation Summit Singapore, l’ottimismo è stato il sentimento prevalente riguardo alla ripresa e al futuro del settore dei viaggi e dell’ospitalità.

Come riporta TraveDailyNews, il direttore generale della Iata Willie Walsh (nella foto) ha osservato che la resilienza del settore è stata evidenziata dalla ripresa nel 2023, con il comparto che ha raggiunto oltre il 94% dei livelli di prestazione pre-pandemia.
Questa ripresa è stata guidata da una solida performance nei mercati nazionali, che ha superato i livelli del 2019 di quasi il 4%, anche se i mercati internazionali sono leggermente rimasti indietro all’88%.

Guardando al futuro, Iata prevede che il settore crescerà a un tasso annuo del 3,3% nei prossimi due decenni. Questa previsione, sebbene inferiore al tasso di crescita dal 2010 al 2019, riflette le sfide previste, tra cui i vincoli infrastrutturali, i problemi della catena di approvvigionamento, la carenza di manodopera e le implicazioni finanziarie della transizione verso emissioni nette pari a zero entro il 2050.

La regione Asia-Pacifico ha registrato una crescita sostanziale, che dovrebbe guidare la futura espansione del mercato con un tasso di crescita stimato del 4,5% annuo. Al contrario, il mercato dell’aviazione africano è rimasto relativamente stagnante, segnalando un potenziale di crescita non sfruttato nel caso in cui dovessero essere implementati cambiamenti adeguati.

Anche i principali mercati interni di Cina e India hanno registrato una crescita notevole, sottolineando che le tendenze demografiche promettono ulteriori opportunità di espansione, in particolare in India.
Sul fronte ambientale, l’impegno del settore a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2050 è stato sottolineato come un obiettivo fondamentale. Nonostante le sfide, c’è fiducia nella capacità del settore di adeguarsi, sostenuta dai progressi tecnologici e dal ruolo fondamentale del carburante sostenibile per l’aviazione.

“Se si osserva il livello di CO2 prodotto dall’industria nel 2000 e lo si confronta con ciò che abbiamo fatto nel 2019, la nostra impronta di CO2 è aumentata di quasi il 54%. Ma nello stesso periodo il traffico passeggeri è cresciuto del 175%. Quindi, c’è un completo scollamento tra la crescita dei passeggeri e la nostra crescita di C02. Possiamo essere fiduciosi che con le misure che abbiamo messo in atto e i progressi delle nuove tecnologie, ci saranno opportunità per affrontare questo problema” ha detto Walsh.

“La tecnologia e le questioni legate al personale sono opportunità affascinanti per il futuro del settore. Ma mentre guardo al futuro, sono molto fiducioso che saremo in grado di superare tutte le sfide che probabilmente dovremo affrontare. Lavorando insieme, con i giusti sostegni politici in atto da parte dei governi, l’industria è avviata su un percorso credibile per arrivare al raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni programmato per il 2050”.

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