Turismo sotto la lenteL’indagine TTG Monitor

Overtourism, fedeltà del viaggiatore, sostenibilità ambientale e sociale, cultura delle origini e fattore umano. Questi i temi su cui TTG, nel suo TTG Monitor, ha messo a confronto il comportamento dei viaggiatori italiani e quello dei turisti internazionali.

Per quanto riguarda l’overtourism i risultati della survey, presentati nel corso di TTG Day, hanno evidenziato come la questione rappresenti un problema per il 63% degli stranieri, ma non per gli italiani. Il 67% di loro, infatti, si è detto non preoccupato dal fenomeno. La scoperta di mete meno battute dal turismo di massa sembra essere la soluzione in crescita per contrastare questo problema.

Il viaggio come occasione speciale
Nel caso, invece, di città o destinazioni molto note aumenta la richiesta di esperienze esclusive o private, per esempio visitare ambienti naturali - come parchi e giardini - fuori dagli orari di apertura, oppure avere la possibilità di entrare nei musei e nei monumenti di notte, oppure ancora visitare le città di notte, come vorrebbe il 34% degli stranieri.

Nel viaggiare controcorrente, secondo il 31% degli stranieri intervistati (e per una percentuale analoga di italiani) c’è la possibilità di entrare in empatia con persone e luoghi visitati e la sensazione di vivere un’occasione speciale.

Passando alla questione della fedeltà dei viaggiatori, località termali, città d’arte e mare mettono d’accordo italiani e stranieri, mentre laghi e montagne sono molto più apprezzati dagli stranieri.

Trasporti, la scelta green
Sul tema della sostenibilità ambientale, solo il 38% di italiani chiede espressamente destinazioni estere green, mentre tra gli stranieri la percentuale sale al 48%. Mettendo invece a confronto le opzioni di trasporto green italiani e stranieri concordano sulla necessità di prediligere collegamenti ferroviari se sostituibili all’aereo.

Sul fronte dell’ospitalità, poi, aumenta il tasso di stranieri che scelgono l’hotel anche in base all’utilizzo di frutta e verdura di stagione nei menù e alla capacità di ridurre lo spreco alimentare, mentre tra gli italiani la percentuale è ancora ridotta. Cresce anche l’attenzione all’utilizzo di materiali naturali per gli arredi e la biancheria e alle ricette a km zero.

Per quanto riguarda, invece, la sostenibilità sociale, italiani e stranieri in percentuali analoghe (rispettivamente 40 e 47%) apprezzano le proposte che sostengono il lavoro della comunità  locale e l’offerta a sostegno della produzione agroalimentare locale e le attività che sostengono l’artigianato.

Il ritorno alla Terra
Passando alla cultura delle origini - intesa come ritorno alla terra e ai territori, ad abitudini quasi primitive di riscoperta della materia -per gli stranieri cresce l’attrazione per le profondità della Terra, siano esse aree vulcaniche o grotte e piace pernottare in hotel o glamping ricavati all’interno di pareti di roccia.

Si riscopre anche il fascino di dormire in strutture con volte trasparenti e aumentano le visite agli osservatori astronomici. La cultura delle origini passa anche attraverso la valorizzazione dell’abilità manifatturiera, con un incremento della domanda straniera per luoghi legati alle lavorazioni tipiche locali, come ad esempio il marmo, la seta o il sughero. In aumento anche l’interesse per i luoghi all’origine di movimenti artistici e legati a movimenti musicali.

Il fattore umano
Arriviamo infine al fattore umano che, nell’epoca dell’intelligenza artificiale, è un valore. Sempre più clienti chiedono, infatti, incontri con persone del luogo per scoprire l’origine della loro cultura, esperienze a contatto con artisti e creativi locali, incontri con artigiani e, infine, assistenza umana invece che tecnologica.
Stefania Galvan

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