Emanuele Segre,agente di viaggi su appuntamento

In molti lo teorizzano. Ma qualcuno lo mette anche in pratica. Emanuele Segre, amministratore delegato del gruppo Jet Viaggi di Torino, che opera anche con l’omonima agenzia di viaggi, dopo oltre 30 anni di attività ha dato un taglio netto: basta clienti ‘casuali’, ora si riceve solo su appuntamento.

E non è stata una decisione estemporanea, dal momento che “ormai sono 3 anni che operiamo in questo modo”, precisa Segre.

Le ragioni di una scelta
La scelta nasce da una riflessione che, oggi come oggi, accomuna molti dettaglianti. “È molto semplice - spiega l’agente -: molti entravano nella nostra agenzia per poi comprare su internet. E abbiamo ottenuto due risultati immediati: lavoriamo con più professionalità e selezioniamo la clientela”.

Stop ai ‘distributori di cataloghi’, basta a clienti che chiedono consigli e informazioni per poi comprare su internet. Alla Jet Viaggi, adesso, “la consulenza si paga - racconta Segre -: 50 euro, da detrarre poi dall’eventuale acquisto”. Un sistema che l’agente ha sperimentato anche come cliente. “Ero in un albergo a New York e ho chiesto un’informazione al concierge, che molto cortesemente mi ha risposto. Poi ho domandato un altro dettaglio, e ho ricevuto ancora una risposta. Alla terza richiesta, mi ha risposto: ‘Per questa informazione, sono 20 dollari’”.

La pubblicità è il passaparola
Cambia l’agenzia, ma cambia anche la vetrina. “Niente più offerte su fogli ingialliti dal sole”. E la pubblicità? “La migliore è il passaparola…”.

Emanuele Segre lavora nel turismo ormai da 35 anni. Quando, però, le cose erano molto diverse. “Una volta si diceva: fai un biglietto del treno al cliente e magari il medesimo poi torna per comprare un viaggio alle Maldive. Oggi, purtroppo, non è più così. Anche nel business travel molte cose sono cambiate…”

Ma alla clientela piace il nuovo approccio di Jet Viaggi? “Sì, la gente apprezza questo modo di lavorare”, prosegue l’agente. “E noi riusciamo a stare nei costi”. Anche perché, ricorda, “fatturato non vuol dire necessariamente utili”. E, in tempi come questi, è indispensabile per un’agenzia di viaggi vendere bene, prima ancora che vendere tanto.

Cosa può dare l’agenzia?
“Oggi, spesso chi viaggia compra il biglietto direttamente sul sito della compagnia aerea, poi acquista l’alloggio su Airbnb… e all’agenzia cosa resta da fare?”. La risposta, ovviamente, è “la consulenza”. Motivo per cui, secondo Segre, è necessario che la distribuzione turistica cambi decisamente approccio rispetto al passato, considerando che anche tutto il contesto in cui si muove il viaggiatore si è modificato.

Fino ad arrivare all’idea di una consulenza non necessariamente collegata alla vendita. “Il cliente può venire in agenzia, farsi dare consigli e indicazioni sul viaggio, pagare quanto stabilito per questo servizio e poi prenotare dove e come preferisce”. Quasi un ‘organizzatore di viaggi’, dunque, prima ancora che un rivenditore. Una via sicuramente nuova. Ma non per questo da non prendere in considerazione.

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