Caffè con il direttoreGattinoni allo scoperto

Franco Gattinoni tiene i toni bassi. Sembra quasi non voler disturbare. La sua ascesa nel  mondo della distribuzione lo sta però costringendo ad aprire un canale continuo con la stampa.

Non si sbilancia, arretra e risponde con il contagocce. Poi, superata la diffidenza iniziale, prova a spiegare la sua idea di agenzia di viaggi. Lo fa lasciando sempre l’impressione che voglia in qualche modo dire di più.

Ma i passaggi di questa intervista evidenziano che Gattinoni ha le idee ben chiare sul mestiere del dettagliante.

Presidente, il mondo dei network si sta restringendo?
Assistiamo a una normale fase di evoluzione. Il calo dei punti vendita sta modificando l’assetto di tutto il comparto.

Intanto molte agenzie chiudono.
Penso che nel giro di qualche anno il settore potrà contare su 5/6 mila agenzie. Mi pare il numero corretto per la domanda. Ma cambieranno molte cose.

Per esempio?
Diciamo che in agenzia si venderanno diversi prodotti, non solo il pacchetto turistico. Intanto stiamo recuperando clientela. Chi si rimette in discussione vince.

Guardi che le adv con le migliori performance stanno facendo il mestiere come una volta...
Sono d’accordo. I dettaglianti che hanno fatto un passo indietro stanno ottenendo risultati. Le adv lo hanno capito prima di tutti.

Si riferisce ai tour operator?
Beh, mi pare evidente che i t.o. sono quelli che fanno più fatica a cambiare.

Non tutti.
Infatti la produzione va a due velocità. Chi va bene fa profitti e gli altri...

Gli altri?
Inutile andare avanti, conosce il mio pensiero.

A propositi di bilanci e profitti. Come chiuderete l’esercizio 2014?
In progressione con la cifra d’affari, siamo vicini al 20 per cento di crescita (le adv di proprietà nel 2013 hanno generato ricavi per 155 milioni di euro, ndr).

Intanto Luca Patanè conquista spazi nel mondo della distribuzione. Preoccupato?
No di certo. È importante vedere che il settore sta mettendo in piedi poli distributivi in grado di servire più segmenti.

Ma lei vuole aprire una divisione tour operating?
No, voglio lavorare sul prodotto dinamico. Ma i fornitori devono controllare il prodotto, mi aspetto qualche novità anche dai tour operator.

Però avete in squadra un esperto come Vercesi...
Si occupa del prodotto dinamico, niente t.o. classico per favore.

Quindi non prevede di rafforzare la sua squadra?
Valorizziamo il personale interno. Sono bravi e non hanno nulla da invidiare al resto del mercato.

Contento dell’integrazione con G40?
Non è stato difficile perché ci siamo confrontati con persone serie e di grande competenza. Un’integrazione rapida.

Passiamo ad altro. Cosa ne pensa del ricettivo italiano?
Devo rispondere?

Conosce il mercato e potrebbe fare incoming in futuro...
La media degli alberghi italiani non è esaltante. Poi sarebbe bene capire che il turista non è un ospite da spennare. Manca la cultura del servizio.

Un bel quadro del marchio Italia. Parliamo di Alitalia?
Le aspettative sono alte, ma sinceramente non abbiamo ancora capito nulla della nuova strategia.

Vi siete già incontrati con la nuova Az in versione Etihad?
Per il momento siamo fermi alla richiesta di un incremento forte delle vendite. Siamo pronti a metterci in gioco ma prima devono farci capire dove vogliono andare.

E di Meridiana cosa ne pensa?
Deve farcela, abbiamo bisogno di avere più operatori. Altrimenti ogni cosa finisce nella mani dei vettori low cost.

Ormai controllano già tutto...
Abbiamo aperto le porte con troppa facilità .

twitter @removangelista

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