Tasse pazze in vetrina: i chiarimenti di Caravita, Fiavet

La vicenda della cosiddetta 'Delirium Tax' di Bologna ha riportato alla ribalta il tema delle tasse sul materiale esposto in vetrina dalle agenzie di viaggi. Un'imposta che, in diverse occasioni, ha scatenato le proteste dei dettaglianti italiani.

Massimo Caravita (nella foto), vicepresidente Marsupio e vicepresidente Fiavet, interviene ricordando alcune delle linee guida che regolano le tasse comunali sulle vetrine degli esercizi pubblici. Dalla tassa, secondo quanto afferma Caravita, sono esenti "i mezzi pubblicitari esposti nelle vetrine e sulle porte di ingresso dei locali purché siano attinenti all'attività esercitata"; inoltre è necessario che "non superino, nel loro insieme, la superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso".

Per questo motivo, dunque, per le agenzie di viaggi sarebbero esenti da tassazione manifesti, decalcomanie, totem e materiale vario di tour operator, vettori, alberghi e in generale fornitori di servizi turistici.

Altro tema spinoso, quello dei cartelli con le offerte e le proposte di viaggio. Per Caravita, neanche in questo caso dovrebbero essere tassati, in quanto "non possono rappresentare mezzi pubblicitari veri e propri, poiché costituiscono esattamente il prodotto venduto dall'agenzia di viaggi".

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana