Agenti destinati all’estinzione? La risposta della distribuzione

“È impensabile che il turismo diventi monocanale”. Alberto Peroglio Longhin, amministratore delegato di Bluvacanze, parte da una semplice constatazione (che, tra l’altro, fu anche il mantra dei primi anni ruggenti della tecnologia) per spiegare come mai il settore non può prescindere dalle agenzie di viaggi.

Un tema tornato di attualità, dopo che l’ultimo studio diffuso da Kayak.it ha lanciato la previsione sull’estinzione delle agenzie di viaggi.

E se da un lato è innegabile che il web ricopra un ruolo fondamentale nel processo di acquisto dei viaggi, è altrettanto vero che, per assurdo, è impensabile immaginare un comparto turistico senza agenti di viaggi.

Acquisti diversi, non target differenti
“Il consumatore ha compreso che deve ricorrere alternativamente ai due canali, online e offline, secondo le sue esigenze - incalza Gian Paolo Vairo, amministratore delegato di Welcome Travel -: se da un lato il viaggio breve o low cost è migrato per la maggior parte online, l’agenzia di viaggi rimane il canale privilegiato per gli acquisti di viaggi di qualità o su misura”.

Lo stesso aspetto messo in luce da Peroglio Longhin: “Non esistono target differenti, ma diverse tipologie di consumo per diverse tipologie di canali”.

Ma in che cosa i punti vendita fisici devono distinguersi dal web? “Serve formazione - sottolinea Ezio Birondi, presidente di Last Minute Tour -: prima sapevamo tutto di Sharm el Sheikh, ora ci chiedono il Mare Italia, ma su questo prodotto non siamo formati. Ed è qui che dobbiamo fare la differenza: conoscere la differenza tra un soggiorno in Abruzzo e uno nelle Marche”. E la presunta estinzione dei punti vendita tradizionali? “È la solita storia - taglia corto Birondi -. E con tutti i problemi che ci sono non smetterò di lavorare con le agenzie perché qualcuno fa previsioni del genere…”.

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