Disintermediazione e agenzie di viaggi, come sopravvivere

Si chiama disintermediazione lo spettro che da sempre terrorizza gli adv: un fenomeno diffuso in tutti i settori industriali e che, complice l'aumento delle tecnologie digitali, ha cambiato per sempre le abitudini d'acquisto dei consumatori.

Si entra in camerino muniti di smartphone, si prova un vestito e intanto si comparano i prezzi sul web o, caso estremo, si acquista lo stesso capo online pur essendo fisicamente in negozio. È lo showrooming, un trend che il trade sta cercando di arginare in ogni modo.

Ma come?

Sopravvivere alla disintermediazione si può, in un negozio di scarpe così come in agenzia di viaggi. Anzi quella che inizialmente potrebbe sermbrare una minaccia, nei fatti può trasformarsi in un'opportunità. L'importante, spiega Silvio Siliprandi, ceo di Gfk, intervenuto al seminario annuale Gfk, "è smettere di avere paura".

Questa è la prima regola: "Non bisogna fare muro, lamentarsi, dare la colpa a all'ecommerce".

Molto meglio, seconda regola, cercare di capire i fenomeni, analizzare la situazione: "Le aziende spesso cercano di resistere, invece il segreto sta nel sapersi trasformare".

Terza regola: "Guardate anche i segnali più deboli, senza usare spirito critico". Anzi "trasformate l'adv in un luogo dove convivono esperienze fisiche e virtuali".

Il futuro? "Forse ci saranno meno adv, ma di sicuro fattureranno di più: se c'è qualcosa di innovativo, la gente è disposta anche a mettersi in coda".

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