Si è spentoChianello, il signor Cisalpina

Siciliano nell’animo, torinese di adozione.

Pasquale Chianello, un gigante del mondo del turismo, si è spento ieri sera a 75 anni. Un gigante perché è stato capace di dare una svolta secca al mercato della distribuzione con la sua Cisalpina. Lui era il presidente, quello che chiudeva le trattative con i grandi gruppi industriali, con il suo sorriso che ti convinceva.

Era anche un passionale, uno che si scaldava nelle discussioni, ma che alla fine non portava rancore. Ci siamo visti l’ultima volta la scorsa estate per raccogliere appunti e pensieri per il suo ritratto. Mi serviva recuperare qualche ricordo da inserire in una carrellata di uomini e donne del turismo.

Era già malato. In quell’occasione mi ha confidato che doveva andare in clinica per alcuni esami. Niente di più. È bastato fargli accendere il nastro dei ricordi per rivedere il sorriso e la voglia di raccontare episodi della vita. Diceva di aver girato il mondo partendo da Palermo. Aveva studiato in Francia prima di arrivare a Torino al ricevimento dell’hotel Sitea e poi in Alitalia.

È stato sufficiente ricordargli la famosa mancata vendita di Cisalpina ad Alpitour (che per lui era la Fiat)  per accenderlo come ai vecchi tempi.

In quel pomeriggio in redazione forse aveva ancora voglia di fare l’imprenditore. Malgrado tutto e forse contro tutto.

Per un attimo ho rivisto un lampo negli occhi e il sorriso da battaglia. Due caratteristiche che appartengono ai fuoriclasse. Quelli veri. Il presidente era uno dei pochi.

twitter @removangelista

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