Web tax per i colossi dell'ecommerce, ecco come funziona

Un provvedimento provvisorio messo in campo nell’attesa che arrivi una normativa ‘sovranazionale’ in grado di regolamentare in via definitiva tutto il tema della tassazione dei giganti del web.

C’è anche la web tax transitoria tra le voci della manovrina approvata in via definitiva ieri al Senato: in realtà non si tratta di un nuovo regime di tassazione, ma più semplicemente di una regolamentazione ad hoc per raggiungere accordi con il fisco da parte del colossi dell’ecommerce, che in questa maniera potranno non incorrere in ulteriori accertamenti fiscali.

L’iniziativa si rivolge alle imprese che a livello globale possono vantare un giro d’affari superiore al miliardo di euro e, di questi, almeno 50 milioni generati nel mercato italiano. Con la norma approvata le società del web potranno optare per una confronto diretto con il Fisco italiano chiedendo agli uffici una valutazione dell’esistenza o meno dei requisiti che possano configurare una stabile organizzazione. Se dal confronto dovesse emergere la stabile organizzazione, per i periodi d’imposta per i quali sono scaduti i termini di presentazione delle dichiarazioni, l’agenzia e il contribuente definiranno in contraddittorio i debiti tributari.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana