Via ai nuovi voucher: istruzioni per l’uso

L’epoca dei voucher cartacei è definitivamente archiviata: per regolamentare le prestazioni occasionali debuttano oggi due canali attivabili solo via web, uno per le famiglie e uno per le imprese: il libretto famiglia e il nuovo contratto di prestazione occasionale.

Sarà infatti attiva da oggi sul sito dell’Inps, nella sezione Prestazioni Occasionali, la piattaforma che consentirà di aprire i nuovi contratti. Per registrarsi è però indispensabile essere in possesso del Pin Inps o, in alternativa, delle credenziali della Spid o Cns. Si può comunque effettuare l’operazione anche tramite il call center dell’Inps, mentre entro luglio dovrebbe essere attivata anche l’assistenza da parte di patronati e intermediari abilitati.

L'elenco delle prestazioni
In pratica i committenti, siano essi famiglie o imprese, dovranno aprire una sorta di conto dove accumulare la ‘provvista’ per pagare le prestazioni occasionali. I pagamenti, oltre che con il modello F24, potranno avvenire anche attraverso la procedura informatica Agid PagoPa.
Una prima precisazione va fatta su quali siano le prestazioni che possono essere fornite: il perimetro include i piccoli lavori domestici, compreso il giardinaggio e la pulizia, l’assistenza domiciliare a bambini, anziani disabili e l’insegnamento privato supplementare.
L’ambito familiare, come spiega ilsole24ore.com, è limitato alle sole persone fisiche che non esercitano attività d’impresa o professionale. Per intenderci: il libretto famiglia non potrà essere utilizzato da un condominio, che non è persona fisica e sarà trattato come tutti gli altri utilizzatori.

Le limitazioni per le imprese
Se il committente è, invece, un’impresa, per utilizzare i voucher non dovrà avere più di cinque dipendenti a tempo indeterminato. Alla piattaforma digitale dovranno accedere anche i lavoratori occasionali, ai quali l’Inps accrediterà i compensi via web al 15 del mese successivo alla prestazione, procedendo anche a inoltrare i contributi assicurativi all’Inail.  

Nel corso di un anno civile, ossia dal primo gennaio al 31 dicembre, l’utilizzatore potrà remunerare prestazioni per lo stesso lavoratore entro il limite di 2.500 euro, mentre invece il prestatore non potrà percepire più di 5mila euro.

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