Viaggio dentro ExpoIl reportage di TTG

Se si potesse applicare a Expo 2015 il proverbio popolare che associa benevolenza ai matrimoni bagnati, allora quella di Milano sarà un'Esposizione Universale fortunata.

Alle 10 di venerdì primo maggio i cancelli del sito espositivo si aprono sotto il classico cielo grigio milanese: all'ingresso Ovest, al quale si accede dalla metropolitana o dalla stazione di Rho Fiera, iniziano a formarsi le prime code. Le procedure di accesso all'Expo sono simili a quelle dell'aeroporto: si entra passando sotto i metal detector e togliendo giacche, borse, cinture. Il meccanismo sembra ben oliato: le informazioni sul percorso sono ben visibili, il personale è numeroso e gentile, i tempi di attesa, almeno in questa prima mattina, vengono smaltiti velocemente.

Superati i gate, l'impatto con il sito è notevole: ad accogliere i visitatori (molti stranieri e tante famiglie con bambini) c'è il Padiglione Zero, dove si racconta ciò che l'uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla Terra a oggi, i riti legati al cibo e lo spreco alimentare. Da qui parte il Decumano, l'arteria principale lungo la quale si snodano padiglioni e cluster, e al cui inizio è stato collocato il simbolo di Milano, la copia della Madonnina.

L'inaugurazione
Intorno alle 11.30 inizia il viavai di autorità, delegazioni, molte delle quali in abiti tradizionali, istituzioni: a mezzogiorno in punto nell'Open Theatre prende il via la cerimonia ufficiale di apertura di Expo Milano 2015. Sul palco sfilano gli Ambassador Javier Zanetti, Massimo Bottura e Martina Colombari, seguiti dal commissario unico Giuseppe Sala. "Questa Esposizione Universale - ribadisce - è stata una grande prova di organizzazione del lavoro e sarà un'imperdibile possibilità per il turismo".

Mentre sui maxischermi scorre la traduzione in inglese, si susseguono il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che esordisce con un "Venite all'Expo, Milano e l'Italia vi stupiranno", quindi Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, e Ferdinand Nagy, presidente del Bureau International des Expositions.

Il messaggio del Papa
La prima standing ovation del pubblico arriva con il collegamento in diretta dal Vaticano di Papa Francesco, che invita a "globalizzare la solidarietà". Ma è l'ingresso della bandiera italiana, portata da una rappresentanza di lavoratori, il vero momento clou della cerimonia: tutti in piedi, il coro dei Piccoli Cantori di Milano intona l'inno di Mameli, personalizzando il testo in "Siamo pronti alla vita". È il turno del premier Matteo Renzi, l'unico che parla a braccio: "Ai professionisti del 'Non ce la farete mai' diciamo che ce l'abbiamo già fatta". Poi le Frecce Tricolori invadono il cielo di Milano: è ufficiale, Expo 2015 è iniziata davvero.

Da questo momento il sito espositivo è in fermento: l'Albero della Vita dà il via allo spettacolo di luci e acqua, Foody, la mascotte ufficiale, è presa d'assalto dagli appassionati di foto ricordo. Iniziano le inaugurazioni dei singoli padiglioni: alle 14.30 è il turno della Toscana, che fino al 28 maggio offre al pubblico un viaggio sensoriale nelle sue eccellenze. Poco distante, mentre sul Cardo passano Vittorio Sgarbi, Segolen Royal e Beppe Severgnini, la delegazione cinese è schierata per la foto di rito di inaugurazione del Vanke, il primo padiglione a un'Esposizione Universale di un'azienda privata. Lì accanto c'è anche Alitalia, che con il partner Etihad è l'unico vettore a vantare un proprio padiglione: il taglio del nastro è affidato James Hogan, presidente e a.d. di Etihad, e a Silvano Cassano, a.d. di Az.

Il primo bilancio
Al termine del primo weekend di Expo, mentre la città fa i conti con il passaggo dei black bloc, arriva la notizia: sono stati venduti 11 milioni di biglietti, un record. Sembra che la saggezza popolare avesse ragione: la pioggia porterà fortuna.

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