Denarocontante: l'Italia resta indietro

Si va dalla beffa all’autogol.

Sono queste le definizioni che le imprese del turismo danno della marcia indietro operata dalla Camera sulla questione del limite al denaro contate che i cittadini Ue possono portare in un Paese diverso dal proprio. Il provvedimento di ampliamento del tetto (in Italia si possono portare fino a 1000 euro), inserito nel decreto Competitività e approvato dal Senato è stata invece abrogato dalla Camera. E le associazioni di categoria non hanno tardato ad alzare la voce.

“La rinuncia a modernizzare le regole che disciplinano l'utilizzo del denaro contante da parte dei turisti stranieri costituisce l'ennesima beffa per le imprese del turismo” dice Federalberghi in una nota. “Si tratta – continua – di un clamoroso dietrofront, che assesta un duro colpo alla competitività dell'offerta turistica italiana sui mercati internazionali”.

Anche Fiavet è fortemente critica: “È un autogol clamoroso – dice il presidente Fortunato Giovannoni -. La decisione se confermata andrebbe ad aumentare il gap esistente con i nostri competitor che non hanno questo tipo di imposizione svilendo, ancora una volta, la competitività delle nostre imprese. Se a questo aggiungiamo il fatto che le commissioni bancarie per i sistemi di pagamento alternativi al contante nel nostro Paese sono incredibilmente alti, abbiamo un quadro esatto della gravità che questa decisione comporta per il settore del turismo”.

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