Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Abbiamo rotto gli schemi dell’ospitalità”. AccorHotels commenta con queste parole la filosofia alla base del lancio di Jo&Joe, il nuovo brand del gruppo. Il marchio innovativo, rivolto soprattutto al pubblico dei Millennials, identifica strutture ricettive ibride, che combinano diversi format: affitti, ostelli e hotel.
I viaggiatori potranno infatti scegliere la tipologia di sistemazione preferita, optando ad esempio per ‘Together’, una zona notte condivisa con spazi modulari per salvaguardare la privacy e bagni in condivisione. La formula ‘Yours’, invece, consiste in stanze private e appartamenti da due a cinque posti, con bagno privato e possibilità di cucina. ‘Happy House’ è un’area privata dove si può lavorare, cucinare e anche farsi il bucato, mentre ‘Ooo’ - Out of the Ordinary - identifica sistemazioni originali come la urta, l’amaca o il camper.
"Il marchio nasce dalla volontà di trasformarsi profondamente"
“La creazione di questo nuovo brand - dichiara Sébastien Bazin, presidente e ceo di AccorHotels - illustra la volontà di profonda trasformazione messa in atto da AccorHotels. Jo&Joe va ben oltre il concetto di ricettività alberghiera: il concept di ‘open house’ che accompagna il brand fa sì che l’esperienza del soggiorno cambi radicalmente e sia aperta sia agli ospiti, sia ai residenti del posto”.
Entro il 2020 saranno 50 le strutture con questo brand in diverse città del mondo, tra cui Parigi e Bordeaux con new entry previste per il 2018, e poi Varsavia, Budapest, Rio e San Paolo. Sorgeranno in aree urbane centrali, ben servite dai mezzi di trasporto pubblico e a meno di 15 minuti dai principali centri di attrazione della città.
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