Bocca, Sina Hotels: "Nel 2017 ci sarà l'invasione degli americani"

Un bilancio in linea con quello del 2015, al netto di Expo, dovuto alla fedeltà dei turisti italiani, ma anche al ritorno di quelli americani. Bernabò Bocca, presidente di Sina Hotels, si dice molto soddisfatto dei numeri del 2016, ma anche speranzoso per un ottimo 2017, soprattutto per la componente a stelle e strisce.

“Abbiamo chiuso l’anno con un fatturato di 50 milioni di euro e un ebitda intorno al 37 per cento - spiega - con le grandi città d’arte che hanno compensato il pesante calo di location come Perugia, inevitabilmente penalizzata dal terremoto di fine agosto, ma soprattutto dalle scosse di ottobre”.

Italia Paese sicuro
E la motivazione di queste cifre incoraggianti, secondo il presidente, si racchiude in un’unica parola: sicurezza. “Sia i turisti italiani, sia quelli internazionali ci percepiscono come una meta al riparo dal rischio degli attentati; basti pensare che, nei due giorni immediatamente seguenti le tragiche vicende di Nizza, il Sina Astor di Viareggio ha riportato un boom di prenotazioni senza precedenti, soprattutto da parte della clientela italiana”.

Cina e Giappone a confronto
Unica eccezione la componente giapponese, “che tende a considerare l’Europa come un’unica destinazione e, quindi, percepisce tutti i Paesi del continente come a rischio attentati. I big spender restano perciò nei confini nazionali, e se viaggiano scelgono l’Australia o le vicine Hawaii”.

In compenso un altro mercato, quello cinese, mostra incrementi a doppia cifra. “Nei nostri hotel - sottolinea Bocca - gli ospiti cinesi trovano tutto quello che li fa sentire a loro agio, a partire dal personale della reception, che parla la loro lingua, per non parlare delle amenities a loro dedicate, come il bollitore in camera”.

Servizi ad hoc per la clientela internazionale, dunque, ma sempre tenendo fede a un valore fondamentale per il gruppo: quello dell’italianità. “I nostri hotel sono made in Italy e lo vogliono mostrare ai propri ospiti - evidenzia Bocca -. L’obiettivo è di cercare sempre di essere meno standardizzati possibile, ad esempio proponendo quelle che io chiamo ‘room a la carte’, ossia la possibilità di scegliere camere tutte differenti tra loro per arredi e stile, dalle contemporanee alle più classiche”.

E le prospettive per quest’anno sono oltremodo incoraggianti: “I nostri venditori sono appena tornati dagli Usa - riferisce Bocca - e mi hanno confermato che, per gli americani, l’Italia quest’anno è la destinazione numero uno. Sono sicuro che le città d’arte quest’anno avranno ottime performance anche perché gli italiani, che per noi rappresentano il 40 per cento della clientela, continueranno anche quest'anno a preferire il loro Paese alle capitali europee”.

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