Il valore delle Ota in ItaliaLe cifre del business

Sono i grandi player stranieri a dominare le prenotazioni alberghiere in Italia. A dimostrarlo, una ricerca dell'Oxford Economics commissionata da Booking.com, che ha svelato come più di un terzo delle prenotazioni viaggi avviene attraverso i canali delle Ota, che hanno generato, nel 2015, un giro d'affari di 2,3 miliardi di euro e 13 milioni di notti vendute.

“L’Italia rappresenta da sempre un mercato strategico per noi - spiega Andrea D’Amico, country manager di Booking.com - e con questo studio siamo riusciti a quantificarlo”. Le Ota detengono il 35 per cento delle transazioni totali e il 28 per cento delle notti vendute, ma è Booking a dominare il mercato: “Secondo lo studio - commenta D'Amico -, il 14 per cento dei pernottamenti complessivi nel nostro Paese è attribuibile a viaggiatori che ci hanno consultato o hanno prenotato da noi”.

Effetto incoming
L’intermediazione della piattaforma del gruppo Priceline risulta efficace soprattutto per l’incoming, perché l'85 per cento delle notti vendute proviene dagli stranieri. “L’offerta italiana è dominata da piccole strutture - precisa D’Amico -: il nostro successo deriva proprio dagli strumenti che diamo alle queste imprese per proiettarsi sul mercato internazionale”.

La concorrenza delle Ota ha influenzato anche l'andamento delle tariffe, scese del 9,5 per cento. “Il decremento dei prezzi medi riguarda più le piattaforme online - spiega David Goodger, responsabile dell'Oxford Economics -, le cui tariffe sono scese del 15 per cento, che i canali del comparto non Ota, che hanno diminuito le tariffe del 6 per cento circa”.

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