Marriott: “Senza le Ota non si può stare, anche per i brand lusso”

Anche Marriott non può prescindere dalla Ota. Ma l’aver aumentato la massa critica, con il merger concluso con Starwood, ha dato gli strumenti per rinegoziare le condizioni.

“Abbiamo chiuso con Booking una lunga trattativa nel 2016, e con Expedia l’avevamo chiusa nel 2015 – dice Cristiano Cabutti, area manager sales & distribution di Marriott per il Sud Europa -. Sono canali da cui anche noi non possiamo prescindere, perché anche la clientela di lusso passa dalle Ota, in particolare se deve prenotare solo qualche notte. Ma l’aver fatto massa critica ci ha permesso di rinegoziare le condizioni, garantendoci il controllo dell’inventario camere e migliori fee per gli hotel”.

È proprio la clientela di lusso quella a cui fa riferimento Marriott sull’area Sud Europa. “I brand che funzionano meglio – dice Cabutti – sono quelli di alto livello. Nell’area di mia competenza, su 54 hotel, la maggior parte fa riferimento alla Luxury Collection”. E non sono solo i clienti overseas a scegliere l’up level: “Il primo mercato sono gli Usa, ma a seguire i clienti principali arrivano da Regno Unito, Germania, Francia e Italia, in quest’ordine. Dopo e solo dopo arrivano Middle East e i mercati dell’Est”.

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