Airbnb al contrattacco: "Basta lacci: noi portiamo benefici"

Airbnb replica colpo su colpo. Dopo le discussioni delle scorse settimane, il portale di affitti brevi scende in campo armato delle cifre sull’impatto economico del sito web sull’economia italiana. Secondo le cifre diffuse dall’azienda, il contributo al Pil del 2016 ammonta a 4,1 miliardi di euro; “il calcolo - si legge nella nota è basato sul guadagno totale degli host pari a 621 milioni di euro in aggregato nel 2016 e 3,5 miliardi di euro di spese stimate”.

In totale, gli host su Airbnb hanno accolto 5,6 milioni di ospiti nel corso dell’anno, con un netto incremento rispetto ai 3,6 milioni conteggiati nel 2015. Mentre la stragrande maggioranza (ovvero il 70%) arriva dall’Europa, il 17% arriva dal Nord America.

Gli host di Airbnb
Per quanto riguarda invece i 121mila host in Italia, hanno affittato la propria stanza o la propria casa in media per 23 giorni l’anno, con un incasso (sempre medio) pari a 2.200 euro. Guadagni che, sottolinea l’azienda, “hanno permesso agli italiani di integrare il loro reddito e di mantenere la proprietà delle case”.

“Lo studio, basato su numeri ufficiali, dimostra in maniera netta l’impatto positivo di Airbnb sull’economia nazionale e il suo potere redistributivo in favore della classe media e dei business locali”, è il commento di Matteo Stifanelli, country manager Airbnb Italia.

Il manager rilancia anche chiamando in causa le istituzioni: “La community di Airbnb è innamorata della possibilità di condividere la propria casa e l'ospitalità è da sempre un punto di forza per gli Italiani. Piuttosto che limitare questo diritto inventando lacci e lacciuoli inutili e dannosi ai tempi dell’innovazione tecnologica e digitale come sta avvenendo in queste ore, Governo e Parlamento dovrebbero aprire gli occhi sui benefici che Airbnb porta alla fragile crescita economica ed alla classe media”.

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