Musei sempre più social, ecco i più cliccati

I musei italiani sono sempre più social, ma i servizi digitali per la fruizione delle opere sono ancora limitati. Le cifre del digitale applicato ai siti culturali italiani sono quelle fornite dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano; dall’analisi del campione dei musei emerge che il 52% delle istituzioni possiede almeno un account sui social network. La maggiore presenza, pari al 51%, si registra su Facebook, seguito da Twitter e Instagram. Nel campione analizzato, i tre musei con il maggior numero di page like su Facebook sono i Musei Vaticani, seguiti da La Venaria Reale e dal MAXXI al terzo posto.

Per quanto riguarda, invece, i servizi digitali come il catalogo online e la possibilità di fare una visita virtuale, i dati Istat mostrano tassi di adozione inferiori al 20%. Considerando i musei che hanno un sito web (57% del totale) è emerso come non sempre esso sia costruito in modo da facilitare l’utente nell’interazione con i suoi contenuti.

Pochi servizi per i visitatori
Partendo dalla home page, ad esempio, la traduzione in lingue straniere (principalmente l’inglese) è disponibile solo nel 54% dei casi e i contenuti solo nel 20% sono indirizzati a particolari categorie di utenti. I numeri sono ancora più piccoli quando si indaga la presenza di servizi più avanzati come la possibilità di acquistare online merchandising o materiale legato al museo (6% dei casi), effettuare donazioni (anche in questo caso 6% e per il 70% si tratta di musei privati) e crowdfunding (1%).

Tornando alla èresenza sui social network, solamente il 13% dei musei è su tutti e tre i più diffusi (Facebook, Twitter, Instagram); tuttavia anche il 10% dei musei che non hanno un sito Internet è attivo su Facebook.

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