Giordania, appello ai t.o: "Sosteniamo chi investe"

I venti di guerra soffiano oltre i suoi confini, ma la Giordania non intende perdere il contatto con il comparto turistico.

E afferma con determinazione la propria posizione di Paese sicuro e stabile politicamente, sostenendo concretamente i t.o. che continuano a investire. Dalle meraviglie di Petra ai luoghi di pellegrinaggio, passando per i centri benessere sul Mar Morto, il regno Hashemita lancia l’appello agli operatori occidentali: venite a investire in Giordania. “Abbiamo visto crescere l’inbound dai Paesi arabi e registrato un calo dall’Europa ma - sottolinea con forza il ministro del Turismo, Nayef Al Fayez - la Giordania non può essere penalizzata per il fatto di essere un Paese sicuro, stabile e ospitale, impegnato contro il terrorismo”.

E, in effetti, passeggiando per le vie di Amman o tra le rovine dell’incredibile sito archeologico di Jerash, distante appena 40 km dalla Siria in guerra, l’atmosfera che circonda il turista è quella della normale quotidianità di un Paese che dimostra di avere in mano il controllo della sicurezza lungo e dentro i propri confini.

D’altra parte al turismo, che vale il 13 per cento del Pil, la Giordania non può e non vuole rinunciare. Lo scorso anno l’incoming italiano si è tenuto sui livelli del 2013 (circa 40mila arrivi), con un incremento dei pernottamenti del 5 per cento che ha fatto della Penisola il terzo mercato occidentale dopo Usa e Uk. Un risultato consolidato nonostante la brusca frenata degli arrivi nella seconda metà dell’anno. Ma il Paese non molla la presa e per il 2015 ha confermato sia il budget a disposizione del Jordan Tourism Board per la promozione nel nostro Paese, sia il sostegno economico ai tour operator che vogliano scommettere sulla Giordania attraverso il Charter Support Program.

Il piano copre i posti invenduti su voli speciali dall’Italia alla Giordania in una percentuale che varia tra il 50 e il 70 per cento, per un valore di 70mila dollari, ed è assegnato ai t.o. italiani che programmano almeno un volo charter settimanale, per un totale di 16 voli in quattro mesi, per pacchetti di almeno sette notti.

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