Trump minaccia il Brand Usa, la reazione dei player

“Con tutto quello che sta succedendo nel mondo, smantellare la strategia di marketing degli Stati Uniti come destinazione turistica equivarrebbe a cedere la nostra quota di mercato nel peggiore momento possibile”.  

Roger Dow, presidente e ceo della Us Travel Association, affida a un comunicato ufficiale la sua reazione alla proposta in discussione, da parte dell’amministrazione Trump, di tagliare i fondi a disposizione del Brand Usa, l’agenzia di marketing del turismo responsabile della promozione del Paese sui mercati internazionali, decretando di fatto la sua fine.

Ricordando che la creazione di Brand Usa è nata da uno sforzo bipartisan condotto dai repubblicani, con un provvedimento approvato da entrambe le camere a maggioranza schiacciante, Brand ha aggiunto come, secondo le rilevazioni di Oxford Economics, lo scorso anno l’agenzia sia stata responsabile di aver aggiunto 8,9 miliardi di dollari all’economia statunitense.

“Con le visite internazionali che rappresentano la seconda voce per esportazioni nell'economia statunitense e sostengono 15 milioni di posti di lavoro americani - ha aggiunto - stiamo lavorando per capire dove poter tagliare sedi di rappresentanza, in modo da venire incontro alle esigenze di questa amministrazione. Abbiamo già ridotto il deficit di 50 milioni di dollari”. Un lavoro non di poco conto, dal momento che Brand Usa non è finanziata dal denaro dei contribuenti.

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