Le novità della Legge di Bilancio 2017, cosa cambia in agenzia

Le novità fiscali sono, da sempre, una costante e soprattutto con il cambio d’anno si accavallano numerose previsioni normative.

Dopo le recenti “disposizioni urgenti in materia fiscale” (deliberate lo scorso dicembre e trattate nel mio precedente post), è ora il turno della “Legge di Bilancio dello Stato” per l’anno 2017, pubblicata lo scorso 21 dicembre.

Questa introduce importanti novità quali la possibilità di aderire alla nuova “Imposta sul reddito d’Impresa” (IRI), e l’estensione dei “superammortamenti” anche al 2017.

Una novità particolarmente significativa sulla quale voglio soffermarmi è quella dell’obbligo del nuovo regime per cassa.

Questo nuovo obbligo interessa tutte le agenzie viaggi con volume d’affari inferiore a 400mila euro annui (attenzione: volume non dei viaggi intermediati, bensì dei ricavi conseguiti: cioè le provvigioni, le fee, i diritti, oppure i ricavi dei pacchetti turistici organizzati dall’agenzia viaggi stessa).

Questa novità comporterà un incremento degli adempimenti gestionali-amministrativi (con conseguente possibile aumento dei costi): le agenzie viaggi che fino al 2016 hanno adottato la “contabilità semplificata” (cioè hanno gestito le registrazioni contabili inserendo solamente le fatture emesse e quelle ricevute) dovranno inserire in contabilità gli incassi ed i pagamenti effettuati, pena la non deducibilità dei costi.

Si comprende quindi sin da subito il maggior onere a carico della agenzie, che dovranno ora inserire in contabilità (o comunicare al proprio commercialista) i dati relativi a tutti gli incassi e pagamenti effettuati.

In alternativa è possibile adottare direttamente la più complessa e costosa “contabilità ordinaria” (che comporta la contabilizzazione degli estratti conto bancari e dei movimenti di cassa, oltre alla compilazione di diversi quadri dichiarativi in dichiarazione dei redditi) oppure esercitare apposita opzione per considerare la data di registrazione come data di incasso e pagamento delle fatture.

Insomma: un regime di “contabilità semplificata” (giustificato dal basso volume d’affari) che d’improvviso diventa particolarmente complesso, oltre a comportare maggiori costi: pare sia il prezzo da pagare per l’attuazione delle “semplificazioni fiscali”.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti Milano – www.studiobenedetti.eu

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