Cosa ci chiede l'amministrazione finanziaria?

A buon ragione si può affermare che negli ultimi 6 mesi (da ottobre 2016 ad aprile 2017) il legislatore fiscale abbia riservato numerose e sostanziose novità:

- Le “disposizioni fiscali urgenti” di ottobre 2017 (D.L. 193/2016) hanno portato, tra gli altri, i nuovi obblighi trimestrali di “spesometro” e “comunicazione dati liquidazioni IVA periodiche”.

- La “legge di bilancio” di dicembre 2017 (L. 232/2016) ha introdotto il nuovo “regime di cassa” obbligatorio per le agenzie viaggi con volume d’affari inferiore ai 400mila euro e il nuovo regime opzionale “IRI” (Imposta sul Reddito delle Imprese).

- La ulteriore “manovra correttiva” di aprile 2017  (D.L. 50/2017) ha determinato la “stretta” sui crediti fiscali (estensione del visto di conformità e dell’F24 telematico) e la riduzione dei tempi di registrazione delle fatture di acquisto per poter beneficiare della detraibilità dell’IVA (da esercitarsi entro 4 mesi dal termine dell’esercizio, pena l’indetraibilità sugli acquisti).

Qual è l’obiettivo che l’amministrazione finanziaria intende perseguire con questa (sicuramente disordinata) attività normativa?

Al di là delle ovvie esigenze di aumento del gettito (come implicitamente affermato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate durante l’audizione dello scorso 4 maggio) in realtà il disegno sembra abbastanza chiaro: spingere sempre più le imprese verso la contabilità ordinaria e verso la fatturazione elettronica.

Mentre la contabilità semplificata si limita alla registrazione dei costi e dei ricavi, la contabilità ordinaria comporta l’onere di contabilizzazione dei movimenti finanziari e patrimoniali, consentendo quindi un maggior controllo sulle entrate e le uscite.

La fatturazione elettronica, poi, consente all’amministrazione finanziaria di ricevere sostanzialmente “in diretta” tutti i cicli di fatturazione attiva e passiva, avendo quindi a disposizione tutti i dati contabili delle attività economiche senza necessità di accessi, verifiche ed ispezioni.

Con l’introduzione di adempimenti sempre più gravosi, che possono essere evitati adottando la fatturazione elettronica, o la proposta di regimi fiscali di vantaggio, ai quali si può aderire optando per la contabilità ordinaria, l'amministrazione finanziaria fa suo l’ormai vecchio adagio del bastone e della carota, spingendo sempre più le aziende e gli imprenditori verso precise scelte fiscali.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu

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