Il commento del direttore
Remo Vangelista
Mi chiama Luigi, un amico che per 40 anni ha fatto il chirurgo a Los Angeles e ora gira il mondo come una trottola, non da turista ma da grande viaggiatore.
Ama ogni momento dei suoi viaggi, dai sogni alla programmazione e dalle sorprese alle contraddizioni. E anche quei momenti meno simpatici, come i ritardi, gli imprevisti e i disagi che per molti sarebbero la 'rovina' di un viaggio, ma che per lui aggiungono quel pizzico di sale senza il quale viaggiare sarebbe troppo routine, troppo soporifero.
Mi saluta e mi dice che è appena tornato dalla Transnistria. Mentalmente faccio un rapido giro del mondo e, cercando di guadagnare tempo e di salvare la faccia, ribatto “Ma che bello! E come sei arrivato laggiù”? E lui, sorpreso, mi chiede, “Allora ci sei stata”? E devo confessare che non ci sono mai stata e, peggio ancora, che non so dove si trovi.
La Transnistria, mi spiega Luigi, è un territorio secessionista già parte della Moldavia, uno stretto corridoio che confina con l’Ucraina, con un governo e un parlamento autonomi, militari e polizie transnistriani e anche una propria moneta. E che gli unici paesi che lo riconoscono sono altri due stati secessionisti: l’Abkhazia e l’Ossezia.
Tra le attrazioni mi elenca un eccellente cognac locale che costa 2 euro la bottiglia, alberghetti puliti dove l’ospite riceve un’accoglienza calorosa e dove si dorme con 20 euro, e un’ottima pizzeria italiana nel pieno centro della capitale Tiraspol. E mi viene da pensare che non c’è alcun limite allo spirito d’avventura degli italiani. Troppo scontate città come Praga, Toronto, Sydney o Bangkok! C’è chi si è spinto fino a Tiraspol per aprire una pizzeria.
“Ed era ottima”, mi ha assicurato Luigi, “non come le pizze che ho trovato negli Stati Uniti. Quella Margherita di Tiraspol mi ha portato indietro agli anni in cui studiavo medicina a Roma, e il sabato sera si usciva in comitiva per mangiare la pizza. E pensa, che per ritrovare i sapori genuini di una volta, sono dovuto arrivare fino a Tiraspol”.
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