Brividi nella savana

Prima di partire per un viaggio è bello sognare, e felicemente quasi sempre i nostri sogni di realizzano. Ma possono anche tramutarsi in molto di più. Basta un panorama, un profumo, un sorriso o un sapore per regalarci momenti emozionanti che vanno ben oltre ogni nostra aspettativa.  

Di tutte le esperienze di viaggio il safari è tra le più belle e, in assoluto, quella più imprevedibile.

Quando andiamo a Parigi sappiamo che vedremo la Tour Eiffel, a Roma il Colosseo, ad Agra il Taj Mahal, a New York la Statua della Libertà e Times Square. Nei safari non ci sono certezze, ed è proprio questo che lo rende unico. Sì, ci saranno senz’altro tanti animali. E forse anche la fortuna di avvistare il famoso Big Five: leone, leopardo, elefante, bufalo e rinoceronte, cosi chiamati perché sono i più temibili, quelli che incutono più paura agli altri animali e anche all’uomo.

Questo brivido dell’incertezza che si prova in safari l’ho vissuto ancora una volta dieci giorni fa in Sud Africa, nel parco del Pilanesberg, dove si possono incontrare tutti gli animali del Big Five.  

Il nostro ranger Ross aveva i capelli rossi e solo ventidue anni, ma nonostante la giovane età aveva una profonda conoscenza del territorio e degli animali. Per lui bastava un’impronta o un ramo spezzato per poterci dire quale animale fosse passato lì e quanto tempo prima.

"Quando avevo 8 anni ho deciso di fare il ranger, e ogni volta che esco in safari imparo qualcosa di nuovo. Il mio è il più bel mestiere al mondo".

Il Big Five non lo abbiamo visto nei quattro safari che abbiamo fatto con Ross sul fuoristrada del Black Rhino Lodge. E, visto che di brividi si parla, siamo stati messi a dura prova, sull'auto fuoristrada scoperta, dalle temperature di pochi gradi al di sopra dello zero nelle prime ore della mattina e dopo il tramonto. Ma l’aspettativa c’era sempre, e infatti abbiamo visto gazzelle e antilopi, iene, zebre, giraffe e anche sentito il ruggito di due leoni.

E poi i brividi più belli. Come i numerosi incontri con gruppi di rinoceronti, una ventina in tutto, che pascolavano tranquillamente a pochi metri da noi. O l’imbatterci in una famiglia di elefanti: una trentina tra grandi, medi e piccoli, che con andatura lenta e maestosa attraversavano la strada proprio davanti a noi, con grande nonchalance e senza neanche degnarci di uno sguardo. Noblesse oblige.

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