Acqua scura acqua chiara

Nero, blu, giallo e verdino i colori che ho riportato dalla Georgia.  

Il nero del mare, il Mar Nero appunto, che ho trovato a Batumi, una città balneare all'estremo ovest del Paese caucasico. Una vasta estesa di acqua scura che lambisce spiagge di ciottoli neri, nonché via di sbocco per le aspirazioni dei georgiani verso l'Europa.

Nella capitale Tbilisi la magnifica fortezza Narikala del 4° secolo sovrasta una città dall'atmosfera d'altri tempi con sorprendenti architetture moderne, come l'Anagrafe, per il quale Fuksas ha ideato giganteschi tetti a forma di fungo.  

Il blu appartiene ai cieli di Kazbegi, dove il massiccio omonimo della catena montagnosa del Caucaso si staglia contro un cielo cobalto, e il piccolo monastero della Trinità di Gergeti a 2170 metri, richiama gli amanti della storia e della natura.

Il giallo l'ho trovato nella gustosa cucina georgiana, che fa un uso smoderato di formaggio color giallo oro. Come nella seducente pizza che non manca mai sulla tavola insieme ad antipasti multicolori: melanzane, cetrioli, spinaci e pomodori, aromatizzati con i profumi da Mille e una notte di coriandolo e di aneto.

E il verdino? Il verdino della vasca da bagno di Stalin. Non la vasca a Gori dove nacque, dove più tardi aveva il suo quartiere generale e dove oggi sorge il Museo Stalin. Ma la vasca nell'Hotel Sanatorium a Tskaltubo dove Stalin amava passare l'estate in villeggiatura. Una piccola vasca - in fotografia Stalin può sembrare imponente ma era di taglio modesto - nella suite dove alloggiava. E dove oggi si può soggiornare per la modica somma di €59 euro, pensione completa compresa, e curarsi con le acque radioattive così care al leader soviet.

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