Come sono cambiate le famiglie

Proprio l'altro giorno, quando ho portato mia figlia al suo primo giorno di scuola, guardandomi attorno ho realizzato quanto siano cambiate le famiglie.

Il mio primo giorno di prima elementare, nel lontano 1984, io me lo ricordo bene: con il mio vicino di casa abbiamo inforcato le cartelle nuove fiammanti e soli soletti siamo andati a scuola, senza patemi, per iniziare la nostra nuova avventura.

Oggi mezzo paese presenzia solennemente all'ingresso dei pargoli a scuola, le mamme piangono a dirotto manco stessero mandando i figli al patibolo e i bambini osservano tutto ciò un tantino smarriti.

Una mamma si accorge che non mi sto strappando i capelli (nel mio caso è dura!) e mi dice che sono senza cuore, prima di domandarmi se ho dei fazzoletti di carta.
A pensarci bene con dei fazzoletti sponsorizzati dalla mia agenzia di viaggi oggi avrei potuto avviare una nuova comunicazione pubblicitaria: "Smetti di piangere, prenota una vacanza!".

A parte gli scherzi le famiglie sono cambiate e stanno tutt'ora cambiando. Quando entrano in agenzia di viaggi hanno mille preoccupazioni: l'orario del volo, la lunghezza del trasferimento, la biberoneria, il microonde, il miniclub, la sabbia fine, l'ombrellone, i lettini, la camera piano terra vicina a spiaggia, ristorante, bar, reception e chi più ne ha più ne metta. Il tutto perchè i bambini, poverini, altrimenti si stancano.

Chissà come facevano i bambini che negli anni 70 e negli anni 80 (quando l'aereo lo prendevano solo i vip) trascorrevano allegramente in coda sull'Autostrada del Sole (così chiamata perchè si arrivava a destinazione praticamente già abbronzati) i primi due giorni di ferie, per giunta senza l'aria condizionata?

In molti casi oggi le famiglie smettono di viaggiare quando hanno bambini piccoli per inutili paure, rimandando il tutto a quando i pargoli saranno ometti e ignorando che a quel punto il problema sarà opposto, ovvero che saranno loro a non voler andare più in vacanza con i genitori.

Importanti fette di mercato vengono perse per l'incapacità di tranquillizzare questi papà e queste mamme così inutilmente apprensivi, che si perdono la bellezza del viaggiare con i propri bambini.

Bisogna lavorare su questo, perchè c'è un mercato che bisogna cogliere attraverso un miglioramento della comunicazione verso le famiglie con i bambini più piccoli, da tradurre in un generale miglioramento del servizio a loro favore, a partire dalle compagnie aeree per arrivare agli assistenti e agli albergatori a destinazione.

Per favore, regaliamo un sorriso a questi poveri genitori... mandiamoli in vacanza con i loro bambini!

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