Aprire un'agenzia di viaggi nel 2015

È il sogno di tanti. È indiscutibilmente uno dei mestieri più belli e divertenti che esistano. Sto parlando ovviamente della professione dell'agente di viaggi.

Ma esiste ancora la possibilità di vivere vendendo viaggi? Prima di rispondere alla fatidica domanda occorre fare un passo indietro, negli anni in cui internet non esisteva e lo scenario era veramente molto diverso: voli, traghetti, crociere, semplici weekend fuori porta, viaggi d'affari e settimane bianche transitavano quasi esclusivamente nelle poche agenzie di viaggi esistenti, dove i tempi di attesa erano talvolta biblici e decine di addetti si affannavano al telefono per preventivi e prenotazioni.

Erano gli anni d'oro in cui più di qualche bravo imprenditore è riuscito anche ad arricchirsi a sufficienza.

Poi arriva il web e qualcosa cambia: una fetta sostanziosa del business evapora portando via con sè cospicue fette di fatturato e la lauta redditività ad esso legata. Subentrano per giunta enormi facilitazioni che consentono di aprire un'agenzia di viaggi in modo veloce ed economico.

In poche parole avviene una rivoluzione, che in pochi anni trasforma una ricca professione per pochi in un povero mestiere per tanti.
Fatta questa doverosa premessa eccoci quindi nuovamente alla domanda iniziale: vale allora la pena aprire un'agenzia di viaggi?

Se pensate di diventare ricchi no di certo. Se pensate che amici e parenti vi aiutino o addirittura supponete di basare la vostra start-up su di loro no di certo. Se pensate che basti aprire un bell'ufficio no di certo. Più in generale se pensate che sia facile e divertente lasciate perdere, per carità.

Al contrario se prendete atto e coscenza che nessuno sta aspettando voi per poter andare in vacanza, sarà già una buona base per mettervi nella giusta ottica e rimboccarvi le maniche da subito: per fortuna anche in questo settore chi ben lavora viene premiato dal passaparola, che è il principale strumento pubblicitario a tenere in piedi le agenzie di viaggi meritevoli, ma anche boomerang devastante nei confronti di chi non è in grado di offrire un'adeguata professionalità.

Se poi vi aspettavate che sia io, dalle poche righe di questo blog, a dirvi se è meglio aprire un'agenzia di viaggi, un bar o una lavanderia a gettoni, allora sarò schietto e lapidario: non scegliete l'agenzia di viaggi, lasciate stare.

Per fare questo mestiere dovete avere le idee chiare, una conoscenza della geografia di buon livello, un linguaggio professionale, un discreto utilizzo del computer e una certa attitudine alla vendita. Sia chiaro, non serve certo essere Einstein, ma nemmeno confondere le Canarie con i Caraibi.

Dopo di che, come in tutte le cose, serve una buona dose di fortuna, ma state pur certi che nel lavoro l'improvvisazione difficilmente facilita la dea bendata.
Non è mia intenzione scoraggiare nessuno: io per primo ho un punto vendita che funziona bene e mi permette di vivere decorosamente, ma per arrivare a ciò ho lavorato sodo e ancora oggi non conosco pause pranzo e orari, ma chiudo sempre e solo quando è tutto in ordine. La cosa che mi rende tutto questo più semplice è la passione per questo bellissimo lavoro.

Quindi se volete aprire un'agenzia di viaggi fatelo con testa e passione e non dovrete temere nè internet, nè la crisi, ma se al contrario pensate di farlo perché non sapete bene in cosa buttarvi allora è decisamente il caso di orientarsi altrove.

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