Come sono cambiati i 'prenotaprima'

Si è concluso marzo e di prassi è il momento di tirare le prime somme per analizzare l'andamento del primo fondamentale trimestre dell'anno.

Nonostante le difficoltà derivanti dalle mille situazioni che remano contro, la sensazione è che il mercato abbia risposto bene alle sollecitazioni dei prenotaprima, ma che, rispetto a qualche anno fa, non sia più il prezzo da catalogo e il charter a fare da padrone nel fatturato del primo trimestre delle agenzie di viaggi.

Se per le famiglie l'appeal del bimbo gratis è ancora di forte richiamo, per le coppie sussiste, a parità di prodotto, una forbice troppo elevata che spesso suggerisce l'utilizzo delle low cost.

Succede così che il richiamo dei 200-300 euro di sconto rispetto al prezzo pieno del catalogo venga spesso fagocitato dall'incidenza del volo che, in una fase di mercato in cui le tariffe di linea risultano ancora basse, sposta la scelta dei clienti.

La sensazione (una certezza più che altro) è che il charter tenga solo laddove abbinato a un prodotto 'esclusivo', mentre su tutto il resto potrà diventare appetibile solo dal momento in cui le tariffe di linea prenderanno a salire.

D'altra parte questa debolezza di sistema è già stata dibattuta più volte e non sembrano esserci nè ora, nè in futuro i presupposti perché possa essere superata.

Il fattore positivo, che compensa la diminuzione delle prenotazioni charter, è che si denota una crescita interessante dei viaggi di nozze e dei viaggi 'costruiti' che consentono alla maggior parte delle buone agenzie di chiudere un trimestre soddisfacente.

La stagione è ancora lunga e le incognite non mancano, ma un po' ci abbiamo fatto l'abitudine e ci sentiamo pronti alla battaglia.

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