L'imprenditore senza spina dorsale

Ci sono stati anni in cui sono state aperte agenzie di viaggi alla stessa velocità con cui si scarta un cioccolatino.

Anni in cui la domanda "apro un bar caffetteria o un'agenzia di viaggi?" se la sono posta così tante persone che nei paesi sono decuplicati sia le une che gli altri. Anni in cui qualcuno ha pensato che per fare business sarebbe bastato sollevare la saracinesca, ma ahimè è ormai evidente che così non è stato.

Lo sanno bene i gestori dei bar, che passano di mano di sei mesi in sei mesi, a causa di orari devastanti non confutati dall'opportuno guadagno e se ne sono accorti migliaia di agenti di viaggi improvvisati, che pensano di aver perso la battaglia contro internet o l'agenzia storica del paese, ma che in realtà sono stati sconfitti da un unico grande nemico: loro stessi.

Già perchè il mondo del turismo è complesso e pieno di insidie, ma se ci sono realtà solide che riescono a fare business e altre che arrancano un motivo dovrà pur esserci. Anzi sono certo che il motivo c'è e probabilmente anche più di uno.

Per esempio: non si guadagna e allora non si investe... ma spiegatemi quale attività al mondo può stare sul mercato e crescere senza investire?

Non ci si aggiorna e non si fanno corsi a meno che questi non siano gratuiti.

Non si ammodernano gli uffici.

Non si esce dalla logica del salumiere (banconista?!?) per approcciare quella più moderna, ma soprattutto più logica del venditore.

Si pretende dunque di fare gli imprenditori (o presunti tali) senza un minimo di iniziativa, di spina dorsale.
Eppure si trova il tempo di scaricare le proprie frustrazioni su Facebook in questo e in quel gruppo di Maghi Merlino o Pinco Palli, mentre il medesimo spazio e risorse mentali potrebbero essere investiti per studiare nuove azioni di marketing (non necessariamente costose) allo scopo di crearsi nuove opportunità.

Ebbene lo so che pochi o tanti di voi si saranno sentiti chiamati in causa, feriti nell'orgoglio, offesi nell'animo e saranno pronti a sparare sul blogger, ma non pensate che sia facile scrivere tutto ciò, sapendo che nella migliore delle ipotesi pioveranno improperi e maledizioni.

Ogni anno una fetta di mercato sempre più grande viene disintermediata e i tour operator contano già le carcasse, stimando la chiusura di oltre tremila agenzie nei prossimi anni.

È evidente che in mancanza di una reazione d'orgoglio, unita a un'evoluzione della nostra professionalità e a una certa dose di coraggio, finiremo per accettare tutto ciò per sentirci infine dire "che tanto era tutto previso".

Ma la gente non smetterà certo di viaggiare e chi tra i colleghi saprà farsi valere rimarrà ben saldo sul mercato, ne sono più che certo.

Serve coraggio, spina dorsale. Perchè L'imprenditore senza spina dorsale, in questo o in qualsiasi altro settore, è un morto che cammina.

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