Tutti a caccia dell'iPhone5

Ripenso ai pomeriggi trascorsi con gli amici, incollati al Commodore64...a quando mi regalarono L'Amiga500 (con il floppy disk!!)...quando tastiere e joystick erano l'unico sistema di interagire con il monitor...quando i telefoni avevano il disco per comporre il numero e si faceva il prefisso solo per le interurbane (che per risparmiare andavano fatte solo dopo le 18:30 e la domenica)...a quando è arrivato a casa il primo personal computer (all'epoca si chiamava due-otto-sei)...a quando ho comprato il mio primo telefonino, grande come un citofono (che conservo gelosamente come un cimelio d'epoca).

Erano anche i tempi in cui in agenzia di viaggi le prenotazioni si facevano esclusivamente via telefono e i biglietti aerei a mano...anni in cui le adv erano aziende floride alle quali era necessario rivolgersi sia per prenotare un volo, che un traghetto, un pacchetto turistico o semplicemente un week-end fuori porta.

Anni in cui i pochi t.o. che si spartivano la fetta di mercato vivevano di utili ormai impensabili.

Oggi, nel 2012, migliaia (milioni?) di persone sono pronte a mettersi in coda per essere tra i primi ad avere il nuovo gingillo di casa Apple a partire da 729 euro: un affare per il quale non pochi accenderanno un finanziamento presso il punto vendita dove effettueranno l'acquisto.

Da questa introduzione il settore turistico potrebbe interrogarsi sulle evoluzioni tecnologiche che hanno portato Apple da azienda sull'orlo del fallimento a riferimento di mercato, soverchiando marchi la cui parabola ascendente pareva inarrestabile.

E-vo-lu-zio-ne...che parola meravigliosa pronunciata da una persona che vive nel paleolitico mondo del turismo made in Italy, nel quale nessuno riesce a trovare il bandolo della matassa per uscire dagli schemi e regalare un'invenzione alla Steve Jobs a questo settore che tanto ne avrebbe bisogno.
Riuscite a immaginare la coda fuori dalla porta di un'agenzia di viaggi, con centinaia di persone smaniose di essere le prime ad avere i nuovi cataloghi invernali?

Oggi come oggi persino accamparsi di notte fuori dai negozi per essere i primi a comprare l'iphone fà fico (passatemi il termine), mentre attendere 5 minuti il proprio turno in agenzia è un fastidio del quale si può fare a meno (non fà decisamente tendenza).

Ten-den-za...che parola odiosa: è l'unico valore per il quale oggi la gente è ancora disposta a spendere danaro e indebitarsi pur di farsi notare, di essere fico. Quante persone con il telefonino (pardon, lo smartphone) all'ultima moda appoggiato sulla vostra scrivania avete conosciuto la scorsa estate? Persone disposte a spendere 729 euro per avere l'ultimo iphone, ma pronte ad esclamare senza ritegno: "600 euro per andare a Sharm??? No no no...al massimo pensavo di spenderne 450 in all inclusive con il volo dall'aeroporto più comodo".

E-du-ca-zio-ne...che parola significativa: Apple è riuscita ad educare i propri clienti all'attesa, alla spesa (ingente) e alla negazione dell'offerta: mai un prezzo stracciato, mai una promozione sopra le righe. Il paragone con il settore viaggi è in questo caso ancor più imbarazzante.

L'iphone (nuovo) non si trova su internet a un prezzo più basso che in negozio e anche sul sito della stessa casa madre il prezzo è identico: l'azienda non scavalca la distribuzione e la distribuzione non scavalca l'azienda...anche in questo caso il paragone con il settore viaggi merita un "no comment".

Non so perchè abbiate cliccate questo blog oggi: su questo sito si parla di turismo eppure siete entrati su un articolo intitolato "tutti a caccia dell'iphone5"...la risposta datevela da soli.

Io provo a vendere  Sharm in all inclusive a 450 euro, cercando di farvi attendere il meno possibile e ringraziandovi per la pazienza e la fiducia accordatami.

Per l'iphone dovrete fare la coda, scegliere modello-colore-accessori alla velocità della luce altrimenti il commesso si incavolerà come una jena e spendere quasi il doppio.

Però alla fine sarete molto più contenti così.

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