L'offerta fantasma e i disperati del social shopping

Se una cena di pesce costa 19 euro, una pulizia dentale 29 euro, un occhiale da vista completo di lenti 39 euro e un weekend in agriturismo 59 euro, perché un pacchetto volo + hotel sette stelle all inclusive a Ferragosto non dovrebbe costare 199 euro?

Il social shopping ha portato a una distorsione così clamorosa del giusto prezzo che ormai la gente non riconosce neppure le fregature più evidenti.
Eppure lo sanno anche i muri che viaggiare ad agosto ha sempre avuto (e purtroppo continua ad avere) un certo prezzo; ciononostante, giorno dopo giorno, aumentano i disperati del social shopping che hanno acquistato l'offerta che non esiste.

Si arrabbiano, urlano, imprecano e mostrano le proprie facce rabbiose su giornali e televisioni senza vergogna.
Invece dovrebbero nascondersi e meditare sulla propria idiozia. Non riesco a provare pena per quel social-disperato che urla la propria indignazione per aver pagato 199 euro di una settimana tutto compreso e che (ovviamente) non potrà godere del resort 4 stelle in Sardegna che pensava di aver prenotato.

Però la colpa non è solo del povero social-ignorante che è caduto nel tranello: la colpa è di ogni albergatore, ogni ristoratore, ogni dentista, ogni ottico e ogni attività commerciale, che hanno drogato il mercato accondiscendendo a politiche di prezzo che non hanno alcuna logica. Senza contare che, oltre a danneggiare il mercato, queste azioni commerciali sviluppate attraverso i cosiddetti gruppi d'acquisto, non portano alcun beneficio, nè in termini economici, nè in termini pubblicitari.

Rinomati ristoranti hanno riempito i propri tavoli di social-scrocconi. Bellissimi hotel hanno offerto le proprie camere a clienti che nulla avevano a che vedere con il proprio target.
Il tutto aumentando nel social-consumatore la percezione che non esistano limiti all'offerta, aumentandone la sfrontatezza a livelli iperbolici.

Ecco spiegato il motivo delle continue truffe che si stanno segnalando nei giorni più costosi dell'anno e che nelle prossime settimane provocheranno un vero e proprio tormentone mediatico, quando molti social-furbi rimarranno a terra dopo aver scoperto di aver "prenotato" un volo o un pacchetto inesistente.

Il mio pensiero già lo conoscete: è ora di finirla! Bisogna che ogni cosa torni ad avere il giusto prezzo e che il consumatore torni a comprendere il vero valore dei servizi offerti.

Proprio in un periodo così duro è senza dubbio importante riposizionare i prezzi per stare sul mercato, ma è altrettanto vitale il mantenimento di un livello di redditività tale da garantirsi la sopravvivenza.

Smettetela di mettere la vostra professionalità al servizio dei social-disperati: fatelo per il bene del mercato in generale, ma soprattutto fatelo per il vostro bene.

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