Io speriamo che me la cavo

Nel 1990 avevo 12 anni. Un libro raccolse 60 temi di bambini delle scuole elementari di Arzano, vicino Napoli, e divenne un best seller grazie alla spontaneita' con la quale venivano raccontate situazioni talvolta sull'orlo della drammaticita'.

Nel capitolo dedicato al tema "racconta la tua parabola preferita" uno dei bambini raccontò la sua visione dell'odissea, ultimando il manoscritto con la celebre frase "io speriamo che me la cavo".

Anno 2013, sono trascorsi ben 23 anni e faccio l'agente di viaggi. L'avvento di internet ha incenerito il volume d'affari delle adv. In generale il turismo intermediato ha subito un crollo del 50 per cento in pochi anni e la sensazione è che il management fin troppo timoroso dei nostri tour operator non sia in grado di arrestare questa emorragia. Le rotte, una volta monopolio dei voli charter, sono oggi territorio di conquista dei vettori low cost, che ancor di più nel nostro paese speculano (e fanno bene) sulla debolezza conclamata delle nostre compagnie aeree.

In questo quadro certamente non roseo, il nostro ottimo governo decide che i pacchetti turistici debbano essere assoggettati alla lente del redditometro, spaventando una cospicua fetta di clienti altospendenti, spingendoli a prenotare le proprie vacanze attraverso agenzie e olta straniere, a discapito delle malcapitate adv tricolore che pagano le tasse.

Come se ciò non bastasse esplode la moda dei gruppi d'acquisto, che oltre a riservare qualche spiacevole sorpresa ai viaggiatori, hanno avuto il demerito di immettere prezzi fuori mercato in grado di disorientare ancora di più il consumatore e spostare sempre più in basso la percezione generale del giusto prezzo.

Mettiamoci pure la recente tegola della chiusura dell'Egitto, caduta, per non farsi mancare nulla, giusto in pieno agosto e il conseguente rischio (per non dire certezza) che dovremo affrontare l'autunno privi (o quasi) della principale destinazione.

Per completare questo avvincente quadro generale siamo inoltre al cospetto di un governo di transizione, nato sotto l'auspicio dell'intesa e del rinnovamento e che, al contrario, sta facendo di tutto per distogliere ad arte l'attenzione dell'opinione pubblica dall'ennesimo fallimento della nostra classe politica.

Il rischio, neanche troppo velato, è che alla fine assisteremo a una nuova crisi di governo in cui tutti si rimbalzeranno la colpa e grazie alla quale subiremo, oltre al resto, il nuovo aumento dell'iva e la conseguente ulteriore contrazione dei consumi.

E in tutto questo panorama da odissea io che farò? Io speriamo che me la cavo!

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