Agenzie e t.o. sono finiti? Caro Preatoni, mi permetta una parola

Ho letto con molto interesse l'intervista del direttore di TTG al dottor Preatoni, il cui titolo era troppo eloquente per non attirare la mia attenzione: "T.o. e adv sono finiti".

Le motivazioni? "Perchè internet spazzerà via tutto e perchè i costi di questo tipo di distribuzione sono ormai troppo alti". Risultato: oltre 300 condivisioni da parte della rete tra like, tweet, ecc...una sorta di standing ovation insomma.

È senza dubbio vero che oggi sia più semplice fare businnes a Sharm con il mercato russo in pole position piuttosto che fare il manager tra mille difficoltà in Italia: la scelta di alleggerire il proprio giro d'affari nel nostro Paese per orientarsi altrove non si può certamente definire sbagliata, ma additare tutti noi che facciamo con passione il nostro mestiere come 'finiti' è quanto meno irriverente.

Fatico a nascondere un 'pizzico' di fastidio nel leggere un giudizio così semplicistico da parte di un personaggio ritenuto un manager di successo, che tuttavia ha deciso di prendere strade certamente più semplici di molti altri colleghi che sputano sangue tutti i giorni per tenere botta nonostante le mille difficoltà.

Ergersi a giudice quando si è (quasi) fuori dal gioco è troppo facile: con tutta l'ammirazione che posso provare per quanto di buono il dottor Preatoni ha fatto nella sua carriera (a oggi certamente più di me) trovo le sue risposte all'intervista di TTG un po' troppo semplicistiche, come se fare businnes nel turismo in Italia fosse ormai un'impresa da idioti. Da un manager del suo calibro mi sarei aspettato parole di maggiore acume.

È vero, in Italia abbiamo molti problemi, la maggior parte dei quali generati da una classe politica indecente, che non rende certamente facile la vita a chi vuole fare impresa: perciò ho massimo rispetto verso chi ha fatto i bagagli e ha scelto di fare businnes altrove, ma non accetto giudizi sommari e gratuiti nei confronti di chi continua a lottare nel proprio paese in difficoltà. Non è più tempo di santoni dalle facili critiche e dagli infiniti elenchi di problemi.

Se i problemi si dissolvessero per magia, semplicemente continuando ad elencarli, penso che in Italia saremmo fuori dalla crisi già da un pezzo. E invece ci siamo dentro con i piedi, ma ancor peggio con la testa e non ci rendiamo conto che oggi più che mai non c'è bisogno di sterili critiche, ma di persone che sappiano fare ben altro, ovvero generare soluzioni.

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