L'Egitto è il viagra di agenzie e t.o.

Ansia da prestazione? Ci pensa il Viagra! Ma se la tua azienda è un tour operator oppure un'agenzia di viaggi, nell'ultimo periodo potresti aver avuto qualche ansia (da fatturato, che equivale più o meno a quella da prestazione) causata dalla chiusura della destinazione Mar Rosso.

E chi se lo dimentica quel benedetto 16 agosto? Non so voi, ma io avevo giusto programmato tre giorni di alleggerimento, lontano dall'ufficio, per compensare lo stress accumulato nei giorni dei disperati di ferragosto.
Quando la sera del 14 agosto ho chiuso la porta e inserito l'antifurto della mia agenzia, avevo finalmente la sensazione di essere fuori dal tunnel, di aver superato l'ostacolo.

Invece due giorni dopo è iniziata una nuova battaglia, tutt'altro che produttiva, nella quale lo scopo delle giornate lavorative non era più quello di prenotare e fatturare, ma di cercare (spesso vanamente) di riproteggere i malcapitati passeggeri, per non vedere sfumare una parte di fatturato che si riteneva ormai consolidata.

Superata questa tremenda fase, ci siamo ritrovati a settembre senza la principale destinazione dell'autunno e di conseguenza un po' spaesati.
Qualche t.o. ha provato ad aumentare la portanza verso altre destinazioni per tentare di sopperire, mentre altri hanno mantenuto un preoccupante immobilismo, come se fosse mancata la terra sotto i piedi o peggio ancora l'aria nei polmoni.

Il veloce riempimento di Canarie e Capo Verde ha prodotto un numero di passeggeri ben diverso da quanto avrebbe sviluppato l'Egitto nel medesimo periodo e nonostante la buona redditività procapite (derivante dall'impietosa offerta a disposizione) penso che la situazione abbia posto importanti quesiti per il futuro.

È banale fare spallucce e dire che per rapporto qualità/prezzo l'Egitto non abbia alternative perchè, in ogni settore, aziende che si siano sedute su apparenti certezze, hanno finito per non sopravvivere alle inevitabili variabili che presto o tardi il mercato pone.

Se t.o. e agenzie potessero risolvere l'ansia derivante da queste incertezze con una pillola blu, penso che le farmacie negli ultimi due mesi ne sarebbero rimaste costantemente prive. Purtroppo (o per fortuna) in questi frangenti occorre ben altro e prima che un nuovo sconsiglio getti nuovamente tutti nel panico occorre studiare qualcosa di alternativo.

È facile obiettare che in questo momento mancano i soldi per investire su nuove destinazioni, ma ciò di cui il settore è maggiormente carente è in realtà il coraggio, che purtroppo non è in vendita da nessuna parte, tantomeno in farmacia.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana