Benvenuti nel Paese dei polli da spennare

Si può fare businnes in Italia? Mi verrebbe da rispondere "certamente si, purchè si abbia la sede altrove".

Vediamo così compagnie aeree straniere approfittare, anche sfrontatamente, delle ceneri delle nostre, ormai accartocciate su loro stesse dalla cattiva gestione e strozzate dalla tassazione che ha raggiunto livelli insensati.

Siamo il paese dei polli da spennare: siamo quelli che hanno venduto ad aziende straniere tutte le fabbriche e i marchi di successo che hanno contribuito a fare grande l'Italia, perchè non era comunque possibile garantirne la sopravvivenza alle condizioni imposte dal nostro fisco.

Non ricordo una e dico una riforma che negli ultimi vent'anni abbia fatto il bene delle nostre imprese, della nostra competitività.

Così accade che accogliamo con felicità l'arrivo di una compagnia araba a fare la tratta Malpensa-New York e ostentiamo un certo orgoglio nell'aprire le porte del principale hub italiano a player inglesi e irlandesi, che si prendono ogni anno una fetta maggiore del nostro mercato.

Magari verrò clamorosamente smentito, ma fatico a immaginare una compagnia straniera andare a casa di Lufthansa ad aprire la tratta Francoforte-New York dichiarando, come è stato fatto da noi con una certa ironia, che una collaborazione con la compagnia di casa non viene presa minimamente in considerazione.

Come dare torto agli amici arabi? Oggi Alitalia non va aiutata, perché prima affonda e prima potranno approfittare degli ulteriori spazi che si verranno a creare... dal loro punto di vista (che è anche il punto di vista di tutti gli altri vettori) il ragionamento è inappuntabile.

Lo so... in questo blog io dovrei parlare di agenzie di viaggi e tour operator, ma questa cannibalizzazione delle nostre aziende in fin dei conti ci coinvolge tutti e nel piccolo delle agenzie anche noi soffriamo della presenza di concorrenti che, ubicati all'estero, prendono fette del nostro mercato proponendosi sul web in modo molto aggressivo, grazie alla minor tassazione di cui godono.

Mentre le agenzie di viaggi sono piccole imprese e possono stringere i denti per tentare di sopravvivere, le imprese con grandi strutture, al contrario, a queste condizioni non hanno chance. E mentre i politici si preoccupano della decadenza di Berlusconi e della riforma della giustizia (manco fossero questi i più grandi problemi degli Italiani) le nostre aziende vanno a rotoli e i player stranieri, pronti ad approfittarne, si sfregano le mani.

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