I Bronzi di Riace in tour

Vorrei che sapeste quanto mi costa scrivere questo post. Ci sono dentro vent'anni di formazione rigorosa sui testi, di scuole, di università e seminari. E mi tocca rinnegarli.
Ma dopo un po' di anni che lavoro per il turismo, credo di aver imparato qualcosa. E quel qualcosa lo devo dire.

I simpatici Bronzo A e Bronzo B sono stati al centro di una lunga polemica, quest'estate, nata dalla proposta di quel 'testacalda' di Vittorio Sgarbi che li ha richiesti per esporli all'Expo di Milano da maggio 2015. I due gran begli uomini di Riace farebbero parte del percorso culturale dell'Expo, della meraviglia e dell'effetto wow che il Padiglione Italia dovrebbe produrre sui visitatori.

Alla richiesta (sicuramente difficile, impegnativa, e che psicologicamente turba anche me) ha risposto un coro scandalizzato di intellettuali, tutti contrari a spostare le fragili statue appena ricollocate nel museo di Reggio Calabria.
Sgarbi, qualche settimana dopo, ha chiesto anche agli Uffizi la Venere del Botticelli. Altre grida di scandalo.

Non è contestabile il concetto di fragilità, di difficoltà, di tutela e di conservazione.
E, nel migliore dei mondi possibili, non sarebbe contestabile neppure il concetto di fondo: perché portare a Milano i nostri tesori e non, invece, portare i turisti a vederli in loco? L'Expo dovrebbe valorizzare le eccellenze dell'intero Paese, i territori, l'Italia intera dovrebbe ricevere benefici dalla grande manifestazione.
Ma.
Ma questo NON è il migliore dei mondi possibili.

Dei 5 milioni di ingressi venduti fra Oriente e Cina, quanti, verosimilmente, acquisteranno anche un tour per l'Italia, che li porti fino a Reggio, per vedere i Bronzi di Riace? E il sistema Italia è in grado di portarli fino lì, facilmente, agevolmente?
Ma la domanda precedente è: come fanno a sapere che esistono alcuni tesori, se nessuno glieli fa vedere?

Il turismo si poggia, sicuramente, sulla valorizzazione della cultura, ma NON è cultura.
Il turismo è un business. Il turismo è un circo. I turisti, soprattutto quelli dei Paesi lontani, sanno poco, hanno poco tempo e vogliono tornare a casa affascinati dalla meraviglia.

Un signore assai sveglio che fa business con il turismo e vende anche l'Expo all'estero mi ha detto qualche tempo fa: "Devo venderlo come se fosse un parco a tema". Un parco a tema sull'Italia e sul cibo, in questo caso. Nei parchi a tema, in Cina come a Las Vegas, ricostruiscono persino Venezia. Ma poi non è che gli americani che son stati a Las Vegas non vogliono venire a vedere la Venezia vera, quella che sta qui, in Italia.

Io stessa ne sono testimone. Qualche anno fa, tre statue dei guerrieri di terracotta di Xian, dalla Cina, furono mandate in tournée in Italia. Dopo averle viste, il desiderio di andare a Xian si è ingigantito, non si è ridotto.
Perché non può succedere lo stesso per i Bronzi?

twitter@cperoglio

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