Sotto il Duomo di Milano c’è un lago

Sì, okkei, d’accordo. Vado a Milano anch’io.

Da quando si è aperta Expo è tutto un fiorire di eventi-manifestazioni-visite-appuntamenti-scoperte concentrate sull’Esposizione universale e ‘su quello che non avete mai pensato che fosse Milano’. Ho scoperto solo ora, ad esempio, che a breve (o forse già da adesso) sono disponibili visite guidate di Expo. O che la Darsena adesso è navigabile, e fa da spiaggia.
Bello. Interessante.

Uffa.
E scusatemi. Uffa e ri-uffa.

Perché Expo è bella, bellissima, è e sarà un successo, ma non di sola Expo vive il turismo. E non di sola Milano. A conti fatti, vorrei sapere quanti pacchetti-biglietti di Expo e Milano hanno venduto le agenzie di viaggi e i tour operator. Così, giusto per dare una dimensione al fenomeno.

Ma non è questo il punto. Il punto è che, personalmente, di scriver di Milano mi era passata la voglia. Il troppo stroppia, si dice.

Ma poi, come sempre, succede l’ineluttabile. Ed eccomi qui, pronta ad andare a Milano.

Non vi porto ad Expo. E neppure a scoprire qualche nuovo quartiere-angolo-locale-iniziativa-e blablabla. Vi porto dove mi hanno chiamato, perché chi mi ha chiamato è il boss dei boss dei boss.

“Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare” diceva Dante. E quando ti scrive la Veneranda Fabbrica del Duomo non è che puoi dire di no.

Così, miei cari lettori, vi porto nel posto che tutti conosciamo, il Duomo di Milano.
Semplicemente perché, in verità, non lo conosciamo affatto.
E la Fabbrica del Duomo ha messo in piedi una serie di visite guidate e di iniziative che permettono, finalmente, di scoprire tutti, ma proprio tutti i segreti dell’incredibile monumento milanese.

Ad esempio, con un viaggio nei luoghi dell’antico cantiere, una passeggiata milanese dai Navigli alla Piazza, oppure alla scoperta delle immagini delle donne nel Duomo e delle loro storie, o ancora a vedere se c’è un lago sotto la Cattedrale, o se ci sono passaggi segreti.

E nel mese di maggio, il Museo del Duomo apre di sera, per raccontare cosa c’entra il risotto allo zafferano con la Cattedrale e cosa si nasconde dietro i doccioni a forma di drago. E ancora, a breve arriveranno i programmi dell’estate dedicati alle famiglie con i bambini, che, se tanto mi dà tanto, trasformeranno tutti in personaggi alla Dan Brown, piccoli scopritori di misteri

Insomma, la Fabbrica, pur avendo la bellezza di 628 anni, ha l’allegra creatività di una startup.

Allora sì, io vado a Milano. E vi aspetto fra le guglie.

twitter@cperoglio

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