Safari in risaia (laggiù in mezzo al mar)

C'è un posto in Italia dove il mare arriva solo una volta all'anno.
È un mare calmo, placido, fermo e si estende su una lunga lingua di terra che arriva fino al Monte Rosa. In mezzo, piccole isole con muri e finestre.

Fra le mie molte (e stravaganti) passioni, un viaggio a vedere le risaie di Vercelli che si trasformano in un inconsueto mare è quella che da più tempo mi segue. La distesa d'acqua e le cascine che si innalzano come isole, appunto, sparse qui e là, sono un panorama magico. Perché sai che è provvisorio, perché sai che non dura. Il mare lì arriva una volta sola all'anno, solo una volta puoi vedere le nuvole correre sulla terra.

Pensavo che questa passione per le risaie fosse solo mia, come una lieve malattia, nulla di grave, curabile in fretta.

Così sono sobbalzata sulla sedia a vedere che non solo quei panorami li amano anche altri, ma che ci si fa anche un safari. In 4x4. Oppure, a scelta, sul 'tamagnun' (sì, lo so. Per il significato, guardate qui) tirato dal trattore.

Terreriflesse, associazione che si occupa della promozione turistica del vercellese, ha lanciato dal 30 marzo 'Safarisaia', un safari fra le risaie a scoprire i panorami, la biodiversità, le Cascine delle Grange (cascine storiche della zona, spettacolari… ricordate 'Riso Amaro'?, ecco). Il tutto in compagnia di un ardimentoso gruppo di proprietari agricoli che hanno deciso di scommettere anche sul turismo accanto alla produzione del riso e dei tecnici dell'OvestSesia, gli acquaioli che controllano tutti i percorsi di irrigazione che arrivano dal Canale Cavour. Loro raccontano, e spiegano, le storie del riso e delle produzioni, le storie dell'acqua che arriva da Chivasso fino a bagnare le risaie di Vercelli. E poi si va in cascina a imparare come si cucina il risotto, o in un ristorante tipico a mangiare la panissa e magari, se si è fortunati, le rane fritte.

Il calendario del Safarisaia è già pronto fino a giugno per poi tornare a settembre/ottobre, quando il riso è maturo e il panorama cambia ancora. Tutte ma tutte le informazioni le trovate sul sito di Terreriflesse.

In risaia, un giorno, troverete anche me. Ma prometto che avverto quando vado!

Ps: un grazie a Sabrina Micillo, presidente di Terreriflesse, che ci mette la passione, le idee e la fantasia.

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