Vacanze con il Barone Rampante

Quelli della mia età (ma anche molti più giovani, e pure mia figlia, per capirci) sono cresciuti a pane, Nutella e Topolino.

Nelle storie di quando ero bambina adoravo una situazione in particolare: quella in cui Qui, Quo e Qua, nipotini di Paperino, si rifugiavano dalle ire dello zio sulla loro casetta sull'albero, con scala retrattile, mettendosi in salvo fino allo sbollire della furia.

La casa sull'albero mi è sempre rimasta nel cuore: è luogo di salvezza, postazione di avvistamento, angolo privato dove ci si può permettere di fare ciò che si vuole. L'ho amata così tanto da chiedere un giorno d'estate ai miei genitori di costruirmene una nel posto delle vacanze, in montagna.

Mi gelò la risposta di mia madre: "Quelle son cose da americani". Che stava a dire che le case sugli alberi esistono, certo, ma le fanno dall'altra parte del mondo e qui… qui non si usa.

Così ho fatto un salto sulla sedia l'altro giorno quando, curiosando qua e là, ho scoperto che le case sull'albero non solo esistono anche in Italia, ma sono uno degli ultimi confini dell'ospitalità di lusso.

Uno degli esempi di punta in Italia è quello dell'agriturismo La Piantata, ad Arlena di Castro, in provincia di Viterbo: lì è stata costruita la Black Cabin che, secondo i proprietari, è la casa sull'albero più grande d’Europa. Un eco loft di 87 metri quadri high tech, a 7 metri da terra con servizi da hotel di lusso e una vista che spazia fino al mare di Tarquinia.

Ma non è l'unico: anche a Montescudaio in provincia di Pisa l'agriturismo Fattoria La prugnola offre una casa sull'albero di dimensioni più ridotte, che ospita un letto e un terrazzino vista mare, ma con servizi privati collocati in un'area comune.

In Piemonte sono diverse le soluzioni che offrono ospitalità sugli alberi, come la Casa Aromantica a San Salvatore Monferrato (Alessandria) o le due case sull'albero del b&b Il giardino dei semplici a Manta in provincia di Cuneo. Quest'ultima assicura una notte a diretto contatto con la natura, sospesi da terra e al risveglio colazione in camera, servita con un cestello da tirare su dall'alto dei rami.

Ma il fenomeno più interessante promette di essere quello di Sagron Mis, paese di 200 anime in Trentino Alto Adige, che per rilanciare il turismo ha pensato di realizzare un vero e proprio villaggio di case sugli alberi. Le prime dovrebbero essere pronte quest'anno.

Perché piaccia dormire sugli alberi, francamente, non lo so. Deve esserci qualcos'altro oltre ai sogni che si fanno da bambini, ma non so raccontarvelo io.

Se però avete clienti che si sentono, come me, affini al Barone Rampante (quel Cosimo di Rondò, che, secondo Calvino, decise di salire sugli alberi e non scendere più) ora avete una risposta pronta anche per loro.

twitter@cperoglio

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