Roberto Scaramella, qui torre di controllo

Ha ricevuto nei giorni scorsi l’incarico di presidente Enav. E di fatto entra a far parte del club dei manager di Stato. Roberto Scaramella, noto nel settore del turismo perché alla guida di Meridiana nel periodo di integrazione con Air Italy, è stato nominato ai vertici dell’Ente nazionale di assistenza al volo, realtà partecipata dallo Stato italiano. Un manager con un passato professionale di rilievo nel comparto aviation, outsider rispetto alla consueta rosa di nomi che, negli anni, hanno occupato cariche di rilievo nelle partecipate statali.

Una nomina che giunge in occasione dell’ultimo ‘walzer delle cariche’ dei giorni scorsi e che lo vede succedere a Ferdinando Franco Falco Beccalli e andare ad affiancare l’a.d. Enav, riconfermato, Roberta Neri.

ll passato in Meridiana
Scaramella si era dimesso nel novembre 2014 da Meridiana, compagnia aerea in cui era entrato nel 2010: i primi passi nella realtà creata dall’Aga Khan Scaramella li fece all’interno della fondazione per lo sviluppo economico come responsabile del trasporto aereo. Per poi salire sulla poltrona più alta del vettore nella carica di amministratore delegato e gestire gli anni turbolenti dell’integrazione con l’Air Italy del comandante Giuseppe Gentile, che di Meridiana fu in quelle circostanze presidente.

Dopo l’uscita dall'aerolinea sarda il suo nome era ritornato agli onori delle cronache nel caso Blue Panorama: Scaramella sembrava esser parte della cordata di imprenditori insieme a Nardo Filippetti, patron di Eden, per acquisire la compagnia fondata da Franco Pecci in difficoltà finanziarie.

Alla guida di Ala
Tra il 2014 e il 2017, Scaramella è stato a.d. di Ala, società di logistica avanzata nel settore aerospaziale, che nel giro di pochi anni sotto la sua guida è passata dall’essere una realtà di impronta nazionale all’avere sedi nel resto d’Europa e in Nord America.

Ora gli tocca la supervisione di tutte le torri di controllo italiane, quelle che gestiscono anche oltre 6mila voli nelle giornate di picco. E se la conoscenza del settore aviation e la capacità di rilanciare le aziende si confermerà anche in questo caso, allora lo Stato potrebbe aver fatto davvero un buon acquisto.

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