Agenda digitale, il turismo è in ritardo

Malgrado il TDLab e tutta l’attività svolta in questi ultimi anni per portare il comparto verso un maggiore sviluppo digitale, il turismo continua ad essere in ritardo.

A scriverlo è Nello Iacono, vicepresidente degli Stati Generali dell’Innovazione, che con un articolo su Agenda Digitale, riporta al centro delle questioni la digitalizzazione del settore.

Secondo Iacono, la lentezza nell’utilizzo del digitale per i servizi turistici è evidenziata dai dati 2015 dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, che testimoniano un basso numero di strutture ricettive che gestiscono prenotazioni dirette via web, con solo il 29 per cento del campione. E questo malgrado il turismo sia il comparto che ha visto la maggiore diffusione della disintermediazione attraverso il web.

E malgrado le azioni già messe in campo, che Iacono elenca: “Sono stati previsti tax credit per incentivare la digitalizzazione degli operatori turistici – scrive – e con l’avvio di Spid si sono create le condizioni per l’accesso unico ai servizi digitali anche per i turisti (ma, anche qui, le difficoltà di avvio dello Spid ha conseguenze anche su questa opportunità). Inoltre sono stati sviluppati più progetti open data, anche in formato linked. L’ultimo è CulturaItalia, dove sul sito dati.culturaitalia.it sono resi accessibili i dati di diverse istituzioni tra cui Accademia S. Cecilia, Polo Museale Fiorentino, Regione Marche e Anagrafe delle Biblioteche Italiane ed è stato rivisto il design del sito relativo ai musei, secondo le nuove linee guida AgID”. Ed Expo ha mostrato che “il modello di interoperabilità E015 è diventato di fatto modello di riferimento nell’intera architettura strategica”.

Ma restano casi isolati. “Dal punto di vista della promozione turistica – scrive ancora Iacono -, il mancato avvio di una razionalizzazione sul fronte dei siti web nazionali Italia.it, VeryBello.it, Italia.travel e l’ampia diversificazione di servizi tra i siti turistici regionali (tra cui alcuni ancora non consentono di accedere alla fase finale di prenotazione e non sono multilingua mostrano che che dal piano strategico non sia stato derivato ancora un piano operativo organico”.

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