Il commento del direttore
Remo Vangelista
LinkedIn ha lanciato nei giorni scorsi Salary, un nuovo strumento che permette di visualizzare e comparare gli stipendi “medi” per ognuna delle diverse variabili. A parità di lavoro e ruolo, infatti, sull’entità effettiva dello stipendio incidono il percorso di studi, le competenze, gli anni di esperienza professionale, le dimensioni dell’azienda, il settore merceologico e, non ultima, l’area geografica di riferimento, in termini non solo di Paesi, ma anche di città all’interno di uno stesso paese.
Il tool, che come spiega Event Report è già attivo in Usa, Canada e Regno Unito, sarà presto diffuso sugli altri mercati e si basa su un algoritmo di analisi dei dati forniti dagli utenti: l’utilizzo di Salary è infatti gratuito, ma per accedervi gli utenti devono inserirvi i dati del proprio stipendio (in forma naturalmente anonima e crittata), ampliando il database iniziale – relativo ai dati di un milione di iscritti – cui l’algoritmo attinge per i propri calcoli.
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