Email marketing: ecco i suggerimenti per non finire nello spam

È il primo obiettivo di qualunque operazione di email marketing: evitare che l’email finisca nella cartella spam. A classificare l’email come spam sono i provider di posta elettronica, che attraverso complessi algoritmi cercano di capire se il messaggio in arrivo è desiderato o indesiderato, indirizzandolo di conseguenza alla relativa cartella.

Alcuni provider sono più “sofisticati” di altri e riescono a classificare i messaggi con più efficacia, ma per evitare di incappare nei fitri ci sono alcuni accorgimenti che è bene tenere presente fin dal momento il cui il messaggio da veicolare viene concepito e realizzato. Ecco i 5 più importanti secondo 4Dem, piattaforma italiana di email e sms marketing, così come li elenca Event Report.

Costruirsi una buona reputazione
La prima regola del web vale anche per l’email marketing: la reputazione della propria identità incide sui risultati. Così, se Google premia i siti web che hanno una buona reputazione online, anche i provider di posta si sono attrezzati per dare a ogni messaggio una valutazione basata sull’interazione dell’utente.

L’interazione con il messaggio
Quanto più il messaggio attira l’interesse del lettore tanto maggiore sarà la valutazione positiva del provider. Gestori come Gmail, Yahoo!, Hotmail, ma anche quelli italiani come Libero si affidano ad algoritmi e classificazioni di intelligenza artificiale: se le email provenienti da uno stesso mittente vengono cancellate dal destinatario senza essere aperte, o aperte e subito cancellate, o ancora contrassegnate come spam, i provider tenderanno a spostare comunicazioni successive direttamente nella posta indesiderata.

Parole e punteggiatura contano
Anche le parole contano, e sono da evitare quelle che “innescano” i flitri antispam. Sono quindi da utilizzare il meno possibile nell’oggetto della mail espressioni come “clicca qui” oppure “gratuito” o anche “omaggio”.

Un testo in maiuscolo è l’equivalente di un urlo
In una campagna di email marketing ciò che conta è soprattutto il contenuto, e abusare del maiuscolo non farà aumentare le vendite.

Evitare oggetti non credibili
L’oggetto della mail è quello che più di tutto determina se la mail sarà aperta o meno dal destinatario. Allo stesso tempo, il 69% delle persone classifica una mail come spam basandosi soltanto sull’oggetto (dato HubSpot). Quelle poche parole che, di fatto, “presentano” il contenuto della mail devono quindi essere curate con attenzione, anche in termini di credibilità.

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