Bit e lo specchio del turismo

Chi lavora nel turismo sa perfettamente che le fiere, oltre a essere la sede ideale per la promozione delle destinazioni - e alcune anche per la firma di accordi e contratti -, sono anche momenti utili per misurare la temperatura del mercato, le prospettive per la stagione e, non ultimo, il grado di salute del settore.

Davanti allo spettacolo che ci ha offerto quest'anno la Bit, molti hanno
pensato - e non a caso era uno dei temi più ricorrenti di qualsiasi conversazione - che fosse morta.

Lontani sono i tempi in cui i padiglioni della fiera ospitavano centinaia di espositori e migliaia di professionisti del turismo, oltre che un pubblico ricco e interessato. Imputare questo stato di cose alla sola crisi economica è plausibile ma non è sufficiente.

Se poi vogliamo misurare lo stato di salute del settore, dal mio punto di
vista, la lettura non è migliore. La Bit è lo specchio del turismo, ovviamente di quello italiano, e ci mostra purtroppo un turismo in forte crisi d'identità. La sensazione che si aveva camminando fra le corsie della fiera era quella di un settore spaesato, senza direzione né obiettivi, senza idee né forza. Una sorta di depressione cosmica, direi, dovuta a una mancanza d'innovazione e di novità.

Ed è proprio questo il punto! Nessuna novità, nessuna nuova proposta, caspita! Pochi operatori e riduzione estrema degli spazi e degli stand. Poche le destinazioni italiane presenti e pochi anche i Paesi teoricamente interessati al nostro mercato come outgoing.

Una fotografia, quella del turismo italiano, un po' preoccupante! La sensazione fra gli operatori è di totale smarrimento. Neanche la
presentazione del Piano strategico nazionale per il turismo è servita a trasmettere positività, ma, quel che è peggio, non ha suscitato interesse. In gergo social, si può dire che il sentiment registrato è neutro!

Se applichiamo la teoria che le fiere sono il termometro e lo specchio del mercato turistico, allora è evidente che il turismo in Italia non sta per niente bene. Mancanza di leadership, di visione e di aspettative, concezioni vecchie, generale senso di smarrimento delle aziende, destinazioni che ancora propongono festival e sagre per attirare turisti, tutto che si ripete uguale a se stesso, come sempre quando ormai, invece, tutto è cambiato.

Forse lo specchio ci rimanda un'immagine distorta, anche se purtroppo non credo!  In ogni caso, il termometro indica che abbiamo la febbre.

Twitter @josepejarque

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