La lezione di Antonio

Comodo aeroporto dotato di tutti i comfort, posizionato in zona tranquilla offresi per pacifico rifugio.

Forse il film The Terminal ha fornito dei suggerimenti mai presi in considerazione prima, ma appare ormai evidente che si stanno moltiplicando i casi di persone che, per varie vicissitudini, scelgono gli aeroporti come propria temporanea dimora.

Negli ultimi mesi ha fatto scalpore la storia di Athanasios e della sua famiglia di origine greca, praticamente adottato dallo scalo di Monaco di Baviera dopo che aveva perso tutte le sue fortune nella crisi della Grecia. Caso diverso quello dell'anziana signora russa in vacanza in Brasile, vittima, pare, di un'amnesia che l'aveva portata a perdere anche i documenti e vagare per settimane tra i gate.  

E chissà quanti ancora non hanno trovato gli onori della cronaca... Del resto gli aeroporti, soprattutto quelli più grandi, si stanno trasformando in veri e propri centri commerciali, luoghi di incontro, con eventi e comunque un'interminabile viavai, dove è facile conquistarsi l'anonimato, spostandosi magari ogni giorno da una parte all'altra, in assenza di una sistemazione migliore.

Ne sa qualcosa Antonio, Antonio Pipitone per l'esattezza, la cui storia raccontata da Il Messaggero ha dell'incredibile. Alla rispettabile età di 80 anni, senza soldi e documenti, ha preso dimora per tre settimane a Fiumicino. Sempre un sorriso, due parole in inglese con gli americani in arrivo sognando di tornare in Pennsylvania o almeno nella sua Sicilia.

Lo hanno ritrovato alla lunga i figli, con la collaborazione  della Polizia di Frontiera, sconcertati dalla sua scomparsa improvvisa. Antonio, dopo oltre 50 anni negli States, era risultato clandestino. Non si era mai regolarizzato. Ed è stato espulso, immediatamente. La legge sull'immigrazione non conosce eccezioni.

All'aeroporto di Fiumicino Antonio ha poi dato una lezione di vita come solo una saggia persona anziana che ha passato la vita a lavorare per la sua famiglia poteva dare. “Ho sbagliato, non ho rispettato la legge. Amo l'America e amo l'Italia”. Grazie Antonio, thank you.

Twitter @linovuotto

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