Giovani, flessibili e velociPiccoli t.o. crescono

Sono giovani e intraprendenti. E, soprattutto, sono nati con l’obiettivo di rispondere alle nuove esigenze della clientela; quindi, con una marcia in più.

Sono i nuovi tour operator: quella schiera di operatori che negli ultimi mesi hanno annunciato aperture su aperture.

E se qualcuno si sta domandando se, con tutta l’offerta che c’è sul mercato, c’e bisogno di nuovi operatori, la risposta sembra chiara: semplicemente, sì.

Sia ben chiaro: i grandi nomi del tour operating continuano ovviamente a detenere la maggioranza del market share. Ma i ‘neonati’ si stanno facendo strada velocemente. E, soprattutto, mentre sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà dei meccanismi economici del passato, i modelli innovativi sembrano soddisfare meglio le nuove necessità di chi viaggia.

Alcuni fenomeni, del resto, sono ormai noti a chiunque lavori nel mondo del turismo: ad esempio, al viaggiatore del 2015 la ‘gabbia’ del charter con rotazioni settimanali inizia ad andare decisamente stretta. Per i piccoli e rampanti t.o., le alternative non mancano: dai voli di linea fino al low cost, ormai il mercato mette a disposizione diverse soluzioni per venire incontro alle richieste del cliente.

Altro discorso, gli investimenti: il modello che ha fatto la fortuna del turismo organizzato nei decenni passati si basava su corposi impegni economici che erano in grado, almeno nel passato, di generare ritorni altrettanto consistenti. Ora, in parte, questo non vale più: i problemi su diverse destinazioni hanno dimostrato che il turismo ha bisogno di imprese in grado di riorientare rapidamente l’offerta. La bussola dei viaggi, ormai, gira veloce. E le imprese devono stare al passo.

La rapidità di risposta, soprattutto rispetto a quella di realtà più grandi e dunque più rigide, sembra la chiave di volta dei nuovi player che si affacciano sul mercato. Insieme alla specializzazione: ovvero la capacità di inquadrare con precisione un segmento di clientela e venire incontro alle specifiche richieste di un target.

Che l’offerta di un certo tipo di tour operator stesse mostrando la corda era ormai evidente: molti agenti di viaggi e network, negli ultimi anni, hanno registrato in incremento di vendite per il prodotto ‘fatto in casa’. Segno chiaro che l’offerta pacchettizzata non sempre riesce a corrispondere con quanto la clientela cerca.

I big del settore, sicuramente, hanno ancora molto da dire e da dare al mercato del turismo: dispongono infatti di una capacità di investimento che può consentire loro di mantenere uno stretto legame con il mercato, ad esempio con la partecipazione ad eventi e fiere di settore.

Bisogna aggiungere che, spesso, i nuovi tour operator che si affacciano sul mercato nascono proprio dall’esperienza degli agenti di viaggi: diversi dettaglianti, infatti, si sono messi sul mercato con un prodotto proprio, spesso con operazioni di ‘micro tour operating’ che sfruttano le conoscenze specifiche su un’area o un numero ristretto di destinazioni.

Piccoli, agili, con strutture semplici e soprattutto arrembanti: ce n’è quanto basta per tenerli d’occhio.

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