Quando l'agenziadiventa tour operator

Una crescente tendenza all'aggregazione delle agenzie di viaggi e una selezione sempre più accurata dei punti vendita da parte di tour operator. Sono queste le due facce della medaglia della filiera turistica messe in luce da Gfk.

"La tendenza che abbiamo fotografato in questi ultimi anni - mette in luce Daniela Mastropasqua, industry lead CE&CC Travel & Hospitality Italy - evidenzia, da un lato, la crescente tendenza ad aggregarsi da parte delle agenzie di viaggi in network o in grandi gruppi d'acquisto; e accanto a questo, emerge in maniera sempre più importante la tendenza ad effettuare self tour operating".

Ma il business delle agenzie, stando allo scenario tracciato da Gfk, si sta diversificando sempre più: "Da settembre 2014 monitoriamo l'intero ventaglio delle vendite veicolate dalle adv - spiega Mastropasqua - e assumono un ruolo via via più significativo tutte quelle revenue come assicurazioni e biglietteria, aerea, ferroviaria e marittima, su cui presto potremo dare un trend statistico".

Un'evoluzione del mercato che, nel corso degli ultimi anni, si è contestualizzato in uno sfoltirsi dei punti vendita al dettaglio del settore viaggi costante. Si è infatti passati "dal picco del 2009, anno in cui sul territorio esistevano quasi 13mila agenzie, a una contrazione progressiva, che nel 2015 vede l'esistenza di circa 9.700 punti vendita".

Dall'altra parte, si è evoluto anche il mondo dei tour operator: "Sul fronte dei produttori abbiamo assistito, e lo stiamo facendo tuttora, a una selezione sempre più accurata della rete vendite - aggiunge Mastropasqua -, volta a una massimizzazione dei profitti. Ma accanto a questo fenomeno, si è imposta la necessità di mercato di raggiungere una maggiore flessibilità nel rapportarsi con le esigenze dei clienti".

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